lunedì 18 aprile 2011
















Un altro efferato colpo messo a segno dalla scuola "comunista" e dai suoi insegnanti "agitatori"


Da: Unità.it, lunedì 18 aprile 2011


In gita scolastica dal poeta Zanzotto

Sono partiti ieri mattina alle 5 da Roma, in pullman, destinazione Pieve di Soligo, provincia di Treviso. Una gita sui generis quella dei ragazzi di terza del liceo classico Virgilio di Roma. Niente musei, nessuna rovina da visitare. Ma un poeta in carne ed ossa da incontrare, il novantenne Andrea Zanzotto, che ha aperto le porte della sua casa alla scolaresca guidata dal prof. di Italiano Carlo Albarello, che nelle ultime settimane ha accompagnato gli studenti in un viaggio sui testi del poeta, il suo linguaggio, i suoi paesaggi.


Oggi i ragazzi saranno a casa Leopardi a Recanati, dopo un passaggio sulla tomba di Dante a Ravenna. «Un viaggio letterario d’altri tempi», sorride Albarello. Una ventina di ragazzi ad ascoltare incantati un poeta parlare del ruolo della poesia in un mondo, quello di oggi, che sembra lontano anni luce dai tempi lenti della letteratura. Come orientarsi? «Cercando sentieri propri, quelli dell’ispirazione», ha spiegato. Eccolo qui, un tranquillo weekend della tanto bistrattata scuola pubblica italiana.


«La parola è l’occasione per i ragazzi per “potersi dire”, che vuol dire raccontarsi, trovare le loro parole, immaginare il loro percorso nel mondo», spiega Albarello. «A Zanzotto abbiamo portato, oltre ai suoi adorati gianduiotti, un libro con le foto degli studenti, ognuna accompagnata da un verso scelto dal ragazzo ritratto che si racconta attraverso le parole del poeta».«Lo so che sono figli di una cultura dove l’immagine arriva prima, ma io ricordo loro a ogni lezione che “siamo figli di un testo”, che è la tradizione ma anche le parole con cui i nostri genitori ci hanno desiderato, ci hanno “detto” prima che venissimo al mondo».


Sul Corriere della Sera il viaggio dei ragazzi del Virgilio è stato definito «di un altro pianeta». Come se parlasse di una scuola che non c’è più, ormai consunta e avvilita. «E invece non è così», spiega Albarello. «Ci sono tante storie come la nostra che non arrivano sui giornali, tanti colleghi che riescono a far suonare la voce della poesia e classi che accettano di lasciarsi coinvolgere...». Eppure il premier continua a dipingervi come comunisti sovversivi che inculcano i loro valori ai ragazzi... «Nessuno di noi vuole fare politica, ma condurre gli allievi a cogliere le trame delle loro vite che si stanno aprendo. Gli studi classici non sono residui fossili, certo in quei testi ci sono valori che rendono liberi, che insegnano a pensare». Forse sta qui l’atto sovversivo? «Cosa c’è di sovversivo nel ritornare alle origini dei testi e della cultura occidentale? In Socrate, Seneca, Tacito?».


Eppure il premier vi accusa... «Non ho tempo da perdere con queste cose, passo le mie giornate a insegnare, a correggere i compiti, a preparare le lezioni. Non mi ritrovo in quelle parole, non ci vedo la scuola in cui opero tutti i giorni. Mi verrebbe da rispondere con Dante, “non ti curar di loro ma guarda e passa...”». Il professore si prende una pausa: «Bisognerebbe chiedere un parere ai genitori. Pensa che se non credessero in quello che facciamo avrebbero pagato di tasca loro per mandare i figli fin qui a Pieve di Soligo?».


«Sono molto felice della scelta che ho fatto, osservare gli sguardi dei ragazzi mentre ascoltavano le parole di Zanzotto è una soddisfazione che ripaga di tutti i sacrifici».


m.

venerdì 15 aprile 2011

Da: http://www.gruppoabele.org/, 15 aprile 2011

«Restiamo umani». A Torino una serata per ricordare Vittorio Arrigoni

È stato ucciso la scorsa notte Vittorio Arrigoni, attivista dei diritti umani, giornalista che da due anni prestava la sua voce, con i suoi post per la rete "Salvagente", ai civili della Striscia di Gaza, mostrando la quotidianità disumana a cui sono costrette le vittime di quella che definiva una "catastrofe innaturale", perché "causata non da una forza ineluttabile della natura", ma da "bombe messaggere di un odio inumano".


«Vittorio era un amico - spiegano i ragazzi della rete Acmos, impegnati in questi giorni a Torino nella Biennale della Democrazia - con lui abbiamo condiviso il percorso del "Free Gaza Movement", per raggiungere la Striscia di Gaza via mare, rompendo l'embargo con navi trasportanti aiuti umanitari.Vittorio si è sempre battuto per difendere la vita di civili indifesi. Durante le fasi del bombardamento non ha esitato a fare da scudo umano alle ambulanze per evitare che venissero raggiunte dal fuoco israeliano. E' stato un esempio di informazione libera e indipendente».


Questa sera, alle 19.30, in piazza Castello a Torino, Acmos e la rete Salvagente ricorderanno Vittorio insieme a tutti coloro che vorranno esserci. I 400 ragazzi che stanno partecipando al Campus di Biennale Democrazia saranno con loro. Un momento di raccoglimento in cui verranno letti i suoi articoli, stringendosi intorno ai suoi cari e a tutti coloro che, come lui ha fatto, si battono per la pace, la verità, la giustizia e i diritti umani.


m.

giovedì 14 aprile 2011





Varie fonti, 13 aprile 2011

IL CASO WABARA - Wabara, 30 anni, italiana di genitori nigeriani, gioca con la maglia della Bracco Geas di Sesto San Giovanni (Milano), formazione di serie A1 femminile. Mercoledì scorso, in occasione di gara 2 dei quarti di finale dei playoff a Como, è stata a lungo insultata da un gruppo di tifosi di casa, che alla fine del match le hanno anche sputato ripetutamente. Gli arbitri non hanno ritenuto di interrompere l'incontro e il giudice sportivo, sulla base del loro referto, non ha preso provvedimenti. Sull'episodio ha poi aperto un'inchiesta la procura federale, sollecitata dalla Federbasket.

Giocatori dipinti di nero per dire no al razzismo

La Fip lancia la campagna 'Vorrei la pelle nera' dopo la vicenda che ha colpito Abiola Wabara. Nel prossimo week end tutti gli atleti, a partire da quelli di serie A, si tingeranno la pelle di nero in segno di solidarietà.


Il basket scende in campo contro il razzismo e lancia la campagna 'Vorrei la pelle nera' dopo la vicenda che ha colpito la giocatrice Abiola Wabara. La federbasket ha annunciato che nel prossimo fine settimana i giocatori dei campionati, a partire dalla A, si tingeranno la pelle di nero in segno di solidarietà. L'invito a colorarsi di nero è rivolto anche ai tifosi. "Il basket è sempre stato caratterizzato dalla multirazzialità. I giocatori stranieri e di altre etnie hanno, nel tempo, permesso al nostro sport di crescere e di affermarsi -spiega la Federazione-. La Fip chiede a tutte le componenti del movimento e agli appassionati, nella prossima giornata di campionato, di colorare la propria pelle con un segno nero, ben visibile, in rappresentanza dei colori di tutte le etnie, per sentirci tutti uguali".


m.














"LA DEMOCRAZIA NON E' UNO SPORT PER SPETTATORI"

Howard Zinn (storico americano, 1922 - 2010)





m.



















...sugli insegnanti virtuosi, depositari della "vera Verità"


Repubblica.it, 14 aprile 2011


La prof negazionista del Manzoni: "Basta con il mito dell'Olocausto" La docente del liceo linguistico milanese si firma 'Cloro' sul proprio blog e si definisce "antisemita".

La Giornata della Memoria? "Una forzatura".

E critica "le leggi che negano la libertà di espressione".


Contesta le celebrazioni per la Giornata della Memoria, a suo dire «una forzatura», e ritiene che il «mito dell’Olocausto» sia una «risorsa politica» per accrescere «il senso di colpa dell’Occidente», rendendo «intoccabili» gli ebrei.


È il pensiero di una docente milanese, Barbara Albertoni, articolato nel suo blog Cloro al Clero, una raccolta di decine e decine di post intrisi di antisemitismo e di insulti verso alcune personalità ebraiche italiane.Cloro, questo il nickname della docente, che insegna filosofia e storia al civico liceo linguistico Manzoni, cura il blog dal 2006. Il suo è un sito di ispirazione anarchica, con attacchi ripetuti ad ebrei e ad Israele, sporadicamente contestati da alcuni commentatori indignati. Sul sito vignette, foto della bandiera israeliana con la svastica e articoli dedicati alla difesa incondizionata dei negazionisti più noti. Da Faurisson ad Irving, fino al ricercatore della Sapienza, Antonio Caracciolo, che sul web diffondeva tesi negazioniste....


m.






Da "Repubblica.it", 13 aprile 2011


Pdl: inchiesta su libri di testo "comunisti".

Gelmini: "Il problema esiste"


Prima firmataria Gabriella Carlucci: "Gettano fango su Berlusconi, si crei una commissione". Il ministro: valuteremo la proposta. Il Pd: "Parlano di libertà e non sopportano la libertà e l'autonomia d'insegnamento sancita dalla Costituzione". L'Unione degli studenti: "Censura di stampo fascista"


Il Pdl critica i testi scolastici, specie quelli di storia, colpevoli di "gettare fango su Berlusconi" e chiede quindi una commissione d'inchiesta. Proposta non peregrina secondo il ministro della Pubblica Istruzione che ritiene che il problema sia reale. Sono 19 i deputati del Pdl, guidati da Gabriella Carlucci, secondo cui nei libri vi sarebbero frasi da vero e proprio "indottrinamento" per "plagiare" le giovani generazioni a fini elettorali". A loro giudizio i testi danno una visione della storia, specie quella attuale, asservita al centrosinistra. Di fronte a questa situazione, definita "vergognosa", i parlamentari del Pdl ritengono che il Parlamento "non può far finta di nulla" e chiedono l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta "sull'imparzialità dei libri di testo scolastici".


Il progetto di legge è stato già depositato alla Camera il 18 febbraio scorso. "Quello dei libri di testo è un tema che ricorre spesso, io penso che, in generale, nei libri di testo non debba entrare la politica ma una visione oggettiva dei fatti e soprattutto degli eventi storici", ha commentato il ministro Gelmini. "Credo che si dovrebbero evitare letture interessate di parte e cercare di consentire ai ragazzi di esercitare la propria formazione su libri di testo che siano indipendenti e rispettosi della veridicità storica degli accadimenti" prosegue il ministro. Per Mariastella Gelmini "qualche volta" c'è un problema di oggettività. "Non posso disconoscere il fatto che, per esempio, alcune questioni come quella delle Foibe, molti libri di testo non la trattino o venga relegata a poche righe. Addirittura in alcuni libri anche tutto il Risorgimento è trattato per sommi capi. Credo che ci debba essere anche una proporzionalità e un'adeguata trattazione anche sulla base dell'importanza del fatto storico". Dunque, sulla proposta Carlucci, il ministro spiega: "la valuteremo, poi il parlamento è sovrano. La commissione Cultura e Istruzione tratterà questo tema".


m.

mercoledì 6 aprile 2011

Più religione che inglese.

Da Repubblica (9 marzo 2011) (ci era sfuggito......)

Più religione, meno inglese (e comunque "light") e addio al maestro unico tanto propagandato dal governo.
Cominciano a delinearsi a prendere forma la riforma Gelmini della scuola elementare dopo il megataglio agli organici di 28 mila cattedre in tre anni. A settembre, il personale verrà sforbiciato di altri 9 mila posti e si entrerà nel terzo anno dell'era Gelmini.
Ma come sarà la scuola elementare in futuro nel nostro Paese? I bambini di prima elementare studieranno più Religione che Inglese. Il progetto del maestro "unico" è definitivamente tramontato perché le famiglie non lo vogliono.

Nella bozza sugli organici dei docenti per il prossimo anno scolastico viene precisato che il modulo orario di 24 ore settimanali potrà essere attivato soltanto se le famiglie lo richiederanno e, di conseguenza, si riuscirà a formare una classe intera. Ma l'esperienza di quest'anno e dell'anno scorso hanno già dimostrato che le 24 ore settimanali sono un flop.

Ma non solo. In futuro, i piccoli si ritroveranno di fronte insegnanti che hanno imparato l'Inglese in fretta e furia. E magari i piccoli correggeranno la pronuncia della maestra. Le ultime notizie sugli organici, comunicate ai sindacati, confermano infatti che dal prossimo anno non ci saranno più insegnanti specialiste di Inglese: le 4 mila e 700 docenti rimaste in servizio quest'anno, residuate dal contingente di 11 mila e 200 di alcuni anni fa, saranno impiegate come insegnanti comuni.

Prenderanno il loro posto altrettante maestre, nel frattempo specializzate attraverso un corso blended di 340 ore e senza mai essere state all'estero per perfezionare un minimo di pronuncia. Le specialiste, oltre al diploma di scuola elementare, erano spesso invece in possesso della laurea in lingue straniere. Ma perché un'insegnante di posto comune può imparare ad insegnare l'Inglese e non la Religione? La stessa operazione portata avanti con gli specialisti di lingua straniera avrebbe "fruttato" ben 6 mila posti con la Religione. Alcuni anni fa, le diocesi organizzarono corsi per l'insegnamento della Religione ai quali parteciparono le stesse maestre che insegnavano nelle classi. Ma poi non se ne fece più nulla.

E nelle classi arrivarono gli specialisti con la certificazione rilasciata dal vescovo. I più piccoli studieranno un'ora di Inglese alla settimana, che in seconda diventano due e tre in terza, quarta e quinta. Le ore di Religione restano invece due a settimana, in tutte le classi. E siccome l'orario è stato ridotto a 27 ore settimanali, ecco che le due ore di Religione peseranno di più nel curriculum rispetto al passato, quando gli alunni restavano in classe per 30 ore a settimana. Le 27 ore settimanali saranno svolte sempre da due insegnanti, perché una sola ne può al massimo coprire 22, più la specialista di Religione: in tutto tre. Niente, insomma, maestro unico.

c.