venerdì 31 ottobre 2008

La "STAR" a Parla con me

La satira... tanto bistrattata quanto importante, qualche parola un pò forte, ma assolutamente imperdibile.

mf

A Torino eravamo 100'000


Per questo, immagino, ci si sono scaldati i cuori. Bene, non siamo soli, l'importante è continuare a farsi sentire.


CV

Va pensiero e Inno d'Italia in piazza Castello - 30 ottobre tutti uniti

CV

giovedì 30 ottobre 2008

Va pensiero



È chiaro. È difficile non emozionarsi quando le note che si levano sono quelle di Verdi. E da palcoscenico fa una Torino mozzafiato. Piena zeppa di gente che pacificamente fa sentire la propria voce e sfila dicendo chiaro e forte quello che prova, quello che la preoccupa. Bambini, studenti, genitori, insegnanti, cittadini.


E le note che si diffondono sull'intera piazza e nella città intera, almeno simbolicamente, sono note che parlano dell'importanza di tutelare tutto ciò che fa la nostra cultura e la nostra ricchezza, non quella delle cifre, bensì quella impalpabile ma concreta, quella degli investimenti a lungo termine, non economici, appunto, ma nella formazione dei cittadini del futuro, e di tutti i cittadini.


Per le vie della città s'incrociano, in direzioni opposte, un gruppetto di bambini accompagnato da genitori e insegnanti, da una parte, e un folto gruppo di studenti di medicina che vanno a unirsi al resto del corteo studentesco. E spontaneo si leva un applauso verso i bambini, futuro ancora più remoto del loro futuro prossimo, ma sempre futuro di un paese. Applauso a cui i bambini rispondono entusiasti con un applauso simile che riecheggia durante questo passaggio fisico e simbolico al tempo stesso. Dove altro bambini delle elementari e universitari riescono a darsi la mano? L'unico aspetto triste di tutta questa storia è che c'è in gioco il futuro di tutti loro e di tutti noi.


CV

Grazie, Teatro Regio

Grazie Teatro Regio per aver suonato e cantato per noi, genitori, bambini, insegnanti, studenti, che eravamo in piazza stamattina per difendere, una volta di più, la nostra scuola pubblica.
Grazie. E' stata una lezione la vostra, che nessun maestro unico potrà mai fare ai nostri figli: una lezione di vita in cui musica, impegno civile, partecipazione, si sono fusi in un'unica nota che per me è stata emozione.

AS

30 ottobre tutti uniti




CV

mercoledì 29 ottobre 2008

Il Senato ha detto sì

Sì al Decreto Gelmini.
162 i sì, 134 i no, 3 gli astenuti.

Sotto il titolo il link al testo del provvedimento.

AS

martedì 28 ottobre 2008

Riempire le piazze

Sabato 25 ottobre il Partito Democratico è sceso in piazza, per parlare alla gente.
Siamo presuntuosi a pensare che un po’ ce lo abbiamo portato?
E’ vero che bastavano la crisi dei mercati finanziari e la crisi della terza settimana e non c’era bisogno di noi (genitori e studenti) per accorgersi che gli italiani non ce la fanno più.
Ma non è anche un po’ per merito nostro che finalmente ci si è decisi? Anche il più sordo dei sordi non poteva non sentire la voce che da quasi due mesi sta difendendo, pacificamente ma con fermezza, la scuola pubblica italiana, volendo difendere insieme un’idea di società che garantisce a tutti le stesse opportunità e un modello di governo più rispettoso della dialettica e meno insofferente al dissenso.
E’ vero anche che ho avuto, fino alla scorsa settimana, la sensazione che a nessuno interessasse veramente della scuola pubblica italiana finché era questione di maestro unico e di riduzione del tempo scuola. Non alla sinistra. Non ai media. Mi è sembrato, ma spero di sbagliarmi, che scaldasse l’animo solo a noi genitori di bambini che vanno alle elementari.
Poi sono arrivate le università, e qualcosa è cambiato. E anche se mi resta il dubbio che se non fossero apparsi gli atenei, la sinistra avrebbe continuato a stare in quell’ombra dove si vanta di stare e i media a tacere, va bene così, perché più siamo e meglio è.
Bene: adesso i giornali e le tv parlano della scuola e il Pd riempie il Circo Massimo.
Da parte nostra, riempiamo stasera Piazza Castello.

Concludo riportando la citazione del Breviario di Antonello Caporale apparsa su Repubblica di ieri:
“Le cose straordinarie ci riescono bene. Quando finiscono, riprendiamo con le cavolate”.
Lo dice un consigliere Pd Lombardia.

AS

lunedì 27 ottobre 2008

28 ottobre Tutti in piazza Castello

Maria Star non verrà a Torino, sicuramente non per paura di un confronto ma perchè impegnata a lavorare a modificare il decreto in modo che non possa più venire mal interpretata. In attesa di vedere la nuova versione del decreto in cui si dica nero su bianco che il tempo pieno non verrà toccato, che non ci saranno tagli, che il prossimo anno tutti i bambini riceveranno un bonus di 1000 euro se indosseranno il grembiulino tutti i giorni.......

ANDIAMO
TUTTI IN PIAZZA CASTELLO (non più davanti all'UNIONE INDUSTRIALE) alle ore 21 e aderiamo all'iniziativa

nazionale delle scuole in attesa dell'uscita del decreto 137 previsto per la mattinata del 29.


Scarica il volantino della serata


cm

venerdì 24 ottobre 2008

Marco Travaglio 23.10.2008 - ANNOZERO

Piccolo spunto da dove bisognerebbe iniziare a tagliare!

mf

Tavola rotonda

Ieri sera, 23.10.2008, si è svolta una tavola rotonda nei locali di Palazzo Nuovo, nella quale c’è stato un confronto volto a coordinare la mobilitazione tra le varie realtà a tutti i livelli colpite dall'attacco all'istruzione pubblica (genitori, studenti e studentesse, insegnanti delle scuole elementari, docenti, ricercatori, dottorandi, personale ATA), e non solo,
Premesso che, purtroppo per cause di ricerca parcheggio sono arrivato con qualche minuto di ritardo, mi sono perso l'introduzione in cui un rappresentante dell'assemblea no gelmini ha illustrato quali saranno le loro azioni alle prossime iniziative. Sono così partiti gli interventi, e la prima è stata Silvia Bodardo del coogen che ha raccontato quali sono le cose di cui si è dibattuto il 21.10 nell’assemblea cittadina. Da lì in avanti e fino alle 23.45 è stato un susseguirsi di interventi tra cui un delegato sindacale della fiat mirafiori, personale ATA, genitori di bambini delle elementari, docenti universitari, esponenti dei cobas e della cub, maestri e maestre elementari, ecc, ecc, ecc, addirittura un esponente della cigl.

Il taglio iniziale era quello non solo di un coordinamento trasversale, ma anche, se possibile, operativo, cosa che però non è avvenuto in quanto per ora di iniziative ce ne sono.
Ne sono uscito alquanto rinfrancato, e ancor di più motivato nel continuare questa lotta, perchè quello che è venuto fuori è stato un totale coinvolgimento e un unità di intenti mai visto fino ad ora, finalmente SI REMA TUTTI DALLA STESSA PARTE, senza sigle, senza falsità, ma con la consapevolezza che sarà una lotta lunga e molto dura, in cui ogni singolo deve e può dare il proprio contributo, dove ci si aiuterà scendendo in piazza sempre più numerosi e sempre più convinti che un cambiamento è possibile se c'è unità, e ieri sera c'era.

Eravamo in tanti, e interessante è stato l'intervento di una signora che madre di quattro figli, 25 anni, 17, 9, 4 anni in più dipendente pubblico, si chiedeva quale prospettiva potrebbe avere la sua famiglia alla luce di ciò che questa legislatura si appresta a fare.

Due maestri quasi alla pensione hanno fatto scaldare il cuore e l'animo di tutti quando hanno parlato della loro immutata voglia di andare tutte le mattine ad insegnare e aiutare gli studenti ad accrescere la loro cultura e senso critico, una docente universitaria che insegna la costituzione ha parlato della bellezza di vedere i bambini alla manifestazione del 4 ottobre, in quanto il senso civico e il rispetto della costituzione inizia proprio da li, una rappresentante sindacale della scuola francese è venuta apposta per comunicare la solidarietà degli studenti oltralpe (c'era addirittura un interprete in quanto non parla italiano), per arrivare, magari, ad una giornata europea sul diritto alla cultura e all'istruzione PUBBLICA.
Da sottolineare come ogni intervento è stato accompagnato da applausi, sia in alcuni passaggi dell'intervento sia alla fine, ovviamente tranne che per il delegato cigl, cui sono seguite richieste di chiarimenti sul dov'erano stati fino ad ora e quanto sia scorretto, sia per loro che per il pd, cavalcare l'onda della protesta ora che il movimento sta diventando sempre più grande.

A ripensarci ora una proposta comunque c'è stata, ossia quella di creare sempre più manifestazioni per riuscire ad organizzare una manifestazione nazionale senza precedenti.

Insomma bisogna andare avanti con tutte le forze disponibili, consapevoli che si inizia ad essere veramente in tanti, ed è inutile dire che questa è solo frutto della disinformazione della sinistra, in quanto siamo praticamente tutti/e che abbiamo letto le varie leggi e decreti, e lì non ci sono scritte le cose che i “nostri politicanti” asseriscono, e quindi non ci si sta inventando nulla ma è scritto nero su bianco.

mf

Mamme, iniziate a sentirvi in colpa

Foto di Carlo Tacconelli

Care mamme lavoratrici,

vi siete mai sentite in colpa di lavorare in questi anni in cui i vostri figli andavano a scuola il pomeriggio? Non credo. Avrete pensato fosse una semplice e naturale ripartizione della giornata per l'intera famiglia. E i vostri figli si sono mai sentiti diversi perché andavano a scuola tutto il giorno con i loro compagni e le loro 2 maestre? Nemmeno loro, penso.
Bene, tutto questo sta per cambiare.
Immaginate (sì, proprio come una visione), questa scuola con il grande e unico maestro. Questa scuola è aperta solo fino alle ore antemeridiane. Così le definiscono. Bene. Per pranzo cosa avete messo in tavola? Niente!?! Ah, siete in ufficio.

Allora le cooperative avranno l'incarico di dare da mangiare ai vostri figli e di intrattenerli sino all'ora in cui andrete a prenderli. Non un programma scolastico e pedagogico portato avanti con le solite 2 maestre, ma verosimilmente un passare il tempo in attesa del vostro arrivo. Magari qualche attività qui o lì, di certo a pagamento, non avrà mica la scuola i soldi per farle, no?, né il personale da dedicare. Interessante che al maestro unico che garantisce 4 ore e venti di lezione al giorno si possano poi succedere facce e figure diverse, quante non importa, perché questo è il LORO tempo pieno.
Ma tant'è. Succederà a questo punto che chi non lavora e sta a casa con i figli magari non ha i soldi né il desiderio di pagare queste attività extra e a mezzogiorno andrà a prendersi i bambini e li porterà a casa. Ci sarà poi chi lo farà come scelta, chiedendo ai nonni o a una baby sitter di guardare i bambini il pomeriggio, facendogli fare i compiti e facendoli giocare a casa, "di certo meglio che non lì che non sai nemmeno cosa fanno". E poi ci sarete voi, che magari già adesso vi fate in quattro per conciliare tutto, casa famiglia lavoro, e il pomeriggio correte trafelate a prendere i vostri figli per dedicare loro almeno qualche ora, guardare i compiti insieme, fare la spesa insieme, andare al parco, preparare la cena. E vi sentite fiere di questo. Esauste, sfinite, ma fiere.

Voi, cara categoria di mamme lavoratrici, tra poco rischiate di non sentirvi più così fiere. Perché tra poco si faranno i conti in tasca a chi fa scelte di un tipo o di un altro e saranno forse i padri a rinunciare piuttosto? Sì, forse in qualche raro caso. Lavori meno impegnativi, niente carriera. Per il resto, si chiederà sempre a voi di farvi carico di questo lavoro in più, in termini di tempo, di organizzazione o di denaro. Quanto all'aspetto psicologico, di quello nessuno si cura, come del fatto che i vostri figli che prima pensavano di fare parte di una classe di bambini uguali inizieranno ora a percepire differenze profonde. Tutto questo per favorire l'integrazione di tutti nella società.

CV

Mozione 1-00033 Cota ed altri

Ha poco più di una settimana la mozione per l’istituzione delle classi di inserimento per alunni stranieri presentata dalla Lega e approvata per una manciata di voti, ma comunque approvata.
Il testo della mozione, per favorire l’accordo nella maggioranza, ha dovuto essere rivisto in qualche punto. Per esempio, la prima versione recitava:
“a rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, AUTORIZZANDO il loro ingresso previo superamento di test e specifiche prove di valutazione”
cambiata in:
“a rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, FAVORENDO il loro ingresso previo superamento di test e specifiche prove di valutazione”.
Intanto vorrei che ci venisse detto in cosa consistono le specifiche prove di valutazione, tanto specifiche che non vengono nemmeno specificate. E comunque, passando dall’autorizzare al favorire, è come se alla fine si facesse pure un favore allo straniero: non è questione di permesso ma di cortesia.
In un altro punto, la prima versione parlava di classi ponte:
“… istituire CLASSI PONTE, che consentano agli studenti stranieri che non superano le prove e i test sopra menzionati di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutiche all'ingresso degli studenti stranieri nelle classi permanenti”.
Le classi ponte, che come dice la Litizzetto, se in Italia dici ponte sei poi sicuro che non si farà mai, sono diventate classi di inserimento:
“ … istituire CLASSI DI INSERIMENTO che consentano agli studenti stranieri che non superano le prove e i test sopra menzionati di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutiche all'ingresso degli studenti stranieri nelle classi permanenti”.
Non capisco: gli alunni stranieri vengono isolati in un gruppo a parte, che però si chiama di inserimento. Ho sempre pensato che quando uno è inserito è perché sta dentro qualcosa, non fuori.
Ma il meglio arriva nel finale.
Una volta formata la classe di soli stranieri, con questi allievi si dovranno realizzare (anche se di nuovo il verbo usato è “favorire”, che se prima sapeva di gentilezza qui suona come un “provarci”, un “se si riesce, bene, se no pazienza”) progetti di interculturalità e di educazione alla legalità e alla cittadinanza. Questi i temi, nell’ordine riportato sulla mozione:
a) comprensione dei diritti e doveri (rispetto per gli altri, tolleranza, lealtà, rispetto della legge del paese accogliente);
b) sostegno alla vita democratica;
c) interdipendenza mondiale;
d) rispetto di tradizioni territoriali e regionali del Paese accogliente, senza etnocentrismi;
e) rispetto per la diversità morale e cultura religiosa del Paese accogliente.
E' ridicolo, ma non è uno scherzo.

AS

giovedì 23 ottobre 2008

Lenzuola bianche 2


Per le strade della città le scuole elementari sono tappezzate di cartelloni, lenzuoli con scritte colorate, striscioni.

Solo l'altra mattina, a una scuola privata qui vicino, una scena che mi ha stretto il cuore e infastidito al tempo stesso. Studenti liceali che sollevano uno striscione di protesta e una di loro con la macchina digitale a fotografare la mini trasgressione. Finito il gesto, si ritira tutto e si entra regolarmente a scuola.

Invece bello, oggi, proprio vicino a una scuola, il primo lenzuolo bianco steso a un balcone, com'era già stato per la bandiera della pace, per intenderci. Lenzuoli bianchi per non fare della scuola un fantasma. Vogliamo farlo tutti?

CV

L'unione fa la forza

A poco a poco il fronte anti Gelmini sta diventendo sempre più ampio. Adesso ci vorrebbe soltanto una grande unità.
Per questo sta girando in rete un appello promosso dal Coordinamento Genitori di Torino, per il ritiro del Decreto Gelmini (decreto 137), di tutti i tagli (legge 133), della chiusura di migliaia di scuole e della proposta di legge Aprea (trasformazione delle scuole in fondazioni private) ma soprattutto PER L'UNITA', PER UNA MANIFESTAZIONE DI TUTTI I SINDACATI, LE ASSOCIAZIONI, I COMITATI, LE SCUOLE, I CITTADINI, se il governo non si fermerà.
Per firmare on line, clicca sul titolo.

cm

vignetta di Giannelli sul Corriere del 23-X-08



Wall-e e Gelmini, ovvero robotica e futurismo

Ero al cinema ieri con i bambini a guardare Wall-e. Certo è il 2800, la terra è devastata dall'immondizia e gli uomini sono tutti dei grassoni che vivono da qualche parte nello spazio su poltroncine mobili, passano il tempo sorseggiando beveroni e guardando uno schermo che nella migliore delle ipotesi trasmette pubblicità, nella peggiore delle ipotesi gli fa il lavaggio del cervello.

Una piantina che un inviato ha scoperto sulla terra indica che ci sono le condizioni per ripopolarla. Il comandante dell'astronave, a quel punto, si ritrova confrontato al pianeta che ha dato i natali ai suoi antenati e scopre cosa sono la terra, il mare, le piante, cosa significhi coltivare, ballare. Da bravi automi hanno perso idea di cosa significhi, semplicemente vivere, per non parlare poi di pensare. E poi a un certo punto si trova a dover leggere, e sillaba le parole come un bambino all'ultimo anno di materna che inizia a imparare da solo a leggere.


E mi sono detta ancora una volta che quello che voglio per i miei figli non è un mondo che giri intorno a criteri di produttività in cui solo gli utili hanno una ragione di esistere. Voglio un mondo in cui a scuola ai miei figli insegnino a ragionare, a confrontarsi, a pensare, oltre che inglese informatica e… la terza i la dimentico sempre. Perché di quelle tre i, senza tutto il resto, non ce ne facciamo niente. E un'altra cosa, tutto questo, dalle elementari all'università, lo voglio a disposizione di tutti, per una società che consenta a tutti in pari misura di crescere ed esprimersi liberamente e tolga i privilegi dovuti al dio denaro, privilegi che non hanno mai avuto e soprattutto in qualsiasi anno tra il 2008 e il 2800 non hanno più senso. Più alcun senso.


Ah, un'ultima cosa. Come si vede dall'immagine, se si fossero conosciuti nell'era Gelmini, il terrestre Wall-e e la spaziale Eve non avrebbero mai avuto alcun modo di riuscire, alla fine, a prendersi per mano.

CV

Immagine tratta da http://uk.rottentomatoes.com

mercoledì 22 ottobre 2008

Maria Star Gel, un ministro con qualche problema di coerenza

Gian Antonio Stella, il coautore de La casta, racconta sulle pagine del Corriere della sera come il ministro è diventato avvocato (clicca sul titolo di questo post, per leggere l'articolo di Stella su Star)
JM3

Confronto tra le parti su Telecity

Domani giovedì 23 ottobre dalle 13.00 alle 13.30 guardate la trasmissione ARIA PULITA su Telecity.
La giornalista Carla Ruffino incontra il consigliere regionale Gian Luca Vignale (AN) e Cosimo Scarinzi (CUB). Partecipano al confronto insegnanti e genitori.
Si può intervenire con domande in diretta telefonando in studio allo 011.347.345.6.

AS

Commenti, idee, proposte

Il nostro indirizzo e-mail è

lemiemaestresonogiauniche@gmail.com

Utilizzatelo per mandarci commenti o idee o proposte.

CV

Classifiche OCSE, sempre sesti

Nella classifica OCSE, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, l’Italia è al sesto posto per la qualità della sua scuola elementare: un posto di eccellenza, di cui potevamo essere fieri.
Anche in un’altra classifica OCSE pubblicata in questi giorni l’Italia si posiziona bene: in questo caso il riferimento è la crescita del divario tra ricchi e poveri. Tra i 30 paesi che fanno parte dell’OCSE, l’Italia è tra quelli dove la differenza tra chi ha tanti soldi e chi ne ha pochi o non ne ha per niente è tra le più alte.
In Italia, come in altri paesi, la ricchezza si distribuisce sempre più in modo ineguale. Il rapporto OCSE ci dice che l’aumento del divario economico tra ricchi e poveri è un fenomeno che colpisce i 3/4 dei 30 stati considerati, che vuol dire in più di 20 paesi. Ma la cosa che non può lasciarci indifferenti è che in Italia si registra un aggravamento del divario tra chi è molto ricco e la classe media, che tende a scomparire.
Prima di noi solo Messico, Turchia, Portogallo, USA e Polonia. Di nuovo siamo sesti, solo che questa volta si tratta dei livelli di disuguaglianza economica.
E mentre le persone diventano sempre più povere, la scuola sta diventando sempre più per ricchi.

AS

lunedì 20 ottobre 2008

Maria Star

Ieri sera 19.10.2008, su Rai Tre, è andato in onda uno sketch di Luciana Litizzetto, nella trasmissione di Fabio Fazio "Che tempo che fà", che ha abbracciato un pò tutti i temi "caldi "del momento, tra cui un'esilarante appello al ministro Gelmini per gli "amici" Maria Star.

Per chi non fosse riuscito a vederlo, eccolo.

mf

A proposito di disinformazione


Perchè si continua a parlare di disinformazione?
La cosa migliore sarebbe rispondere alle perplessità legittime di tutti noi - genitori, maestri e persone che hanno a cuore la scuola pubblica - con dei fatti e non con degli slogan.

In questi giorni sia Berlusconi, sia la Gelmini vanno ripetendo che non capiscono le proteste dal momento che "il tempo pieno verrà aumentato del 60%".

Ma per quanto mi sforzi non riesco a capire come si possa conciliare un maestro unico che lavora per 24 ore alla settimana con le attuali 40 ore settimanali che frequentano i nostri bambini. Avremo dei maestri unici raddoppiati???? Avremo dei maestri stakonovisti???
Se vogliono informarci che lo facciano... altrimenti è evidente che le proteste continueranno.
La vignetta riprodotta è di Maramotti
cm

domenica 19 ottobre 2008

Una scuola in più: la Don Murialdo




L’invito arriva all’ultimo: qualcuno di voi ce la fa ad andare stasera alla scuola elementare Don Murialdo a raccontare quello che state facendo?
E’ mercoledì 15 ottobre: ci eravamo organizzati per tenere aperta la nostra scuola Sclopis dalle 17.30 alle 20.30, ed è già stata questa una fatica: scrivere volantini, preparare lucidi, pensare bene a cosa dire perché l’informazione arrivasse chiara, una fatica che abbiamo affrontato affiancandola tutte le altre che insieme fanno le nostre vite di genitori, le corse tra lavoro e figli, la spesa da fare, le cene da preparare.
Ma non vogliamo perdere l’occasione di una scuola in più, e ci proviamo. Alla Don Murialdo l’orario di assemblea è dalle 21.00 alle 23.00: giusto il tempo di tornare a casa dopo l’incontro alla Sclopis, mangiare un boccone e ripartire in fretta.
Ci ha chiesto la maestra dei nostri figli di andare alla Don Murialdo: lì ha delle amiche insegnanti come lei a cui ha parlato di quello che noi stiamo provando a fare nella nostra elementare. Così, le maestre della Don Murialdo vogliono che andiamo a raccontare ai loro genitori la nostra esperienza appena cominciata.
E così facciamo, in tre.
Appena arriviamo le maestre ci vengono incontro sorridendo: è un’accoglienza calda che ci fa stare subito bene. Parleremo da mamme, avvisiamo, non siamo né politicanti né esperte di pedagogia: racconteremo le nostre paure per quello che sarà la conversazione del decreto in legge, il nostro rimpianto per tutto quello che i nostri figli stanno per perdere, le emozioni che ci salgono dal cuore. Va bene va bene, ci dicono le insegnanti, è proprio questo che vogliamo.
In sala sono seduti più di 100 genitori.
Prima interviene il rappresentante del Coordinamento Genitori.
Poi tocca a noi. Proviamo a mettere a fuoco quello che concretamente vorrà dire maestro unico e 24 ore di scuola alla settimana e insieme quello che questo concretamente significherà per la nostra società attuale e futura. E’ solo di stamattina l’approvazione della mozione per le “classi ponte”. Ritroviamo in chi ci ascolta la stessa indignazione per una riforma della scuola che non risponde ad altro che ad esigenze di taglio di fondi, la stessa consapevolezza della deriva a cui tutto questo ci condurrà, la stessa decisione nel provare a convincere i nostri politici che non è così che si fa.
Raccontiamo anche di come ci stiamo muovendo, un passo dopo l’altro, secondo un metodo molto empirico di prova e riprova, imparando dagli errori e confermandoci nelle riuscite. Non abbiamo ancora chiaro tutto il percorso, ma sappiamo che ci aspetta un lungo inverno, e siamo pronti.
Diamo l’indirizzo del blog, passiamo i nostri numeri di telefono, con l’impegno di risentirci presto. Un’altra scuola ha cominciato a muoversi.



AS

Mattinata in piazza Castello



Venerdì 17 ottobre in piazza Castello c’era il sole, lo stesso caldo di sabato 4 ottobre quando abbiamo sfilato in quarantamila qui a Torino contro il Decreto 137.
Le maestre l’avevano annunciato mercoledì 15: venerdì organizziamo un presidio a sostegno della scuola pubblica. In difesa della nostra scuola pubblica italiana.
Tutto è cominciato con le nostre maestre della scuola Sclopis e della scuola Ricardi di Netro, che fanno parte della Direzione Didattica Pacchiotti. Ci stiamo muovendo noi genitori e si stanno muovendo loro; e come facciamo noi, con un passaparola tra un’amica e l’altra, venerdì 17 ottobre in piazza Castello si sono date appuntamento tutte queste scuole elementari (e scrivo così perché primarie come avrebbe voluto la riforma Moratti, ancora proprio non ci viene di dirlo):
1) Don Murialdo
2) Eduardo De Filippo, succursale della Pacinotti
3) Gabelli
4) Gobetti, unico caso in cui era presente anche il Dirigente scolastico
5) Gozzano
6) Muratori
7) Nino Costa
8) Padre Gemelli
9) Pestalozzi
10) Sabin
11) Salvemini
12) Scuola Materna E15
13) XXV Aprile
e le nostre scuole
14) Sclopis
15) Ricardi di Netro.
E poi ci siamo noi, i genitori e i bimbi che portiamo in piazza, non per strumentalizzare l’infanzia innocente, ma per insegnare loro che la protesta è un diritto, e come tutti i diritti bisogna impararne l’esercizio. Senza irriverenze, senza degenerazioni. Un po’ di educazione alla cittadinanza fin da piccoli, come ci hanno spiegato, fa sempre bene.
Per i bambini oggi è una festa, da vivere insieme alle loro maestre. Per loro c’è da divertirsi oggi in piazza: lenzuoli bianchi dipinti di parole colorate su ci sedersi sopra e cartelloni da tenere alti, il trenino cantando sotto il palazzo della Regione, la sfilata intorno a Palazzo Madama, le fontane in cui infilare i piedi con la voglia di togliersi le scarpe. A noi genitori va bene così, perché ci sembra che si può giocare facendo insieme cose serie, come imparare, farsi domande, provare a capire, e vedere i propri genitori al fianco delle maestre e le maestre al fianco dei genitori, tutti insieme per difendere la stessa idea di scuola.
E poi arrivano loro e come potrebbe un bambino resistere: un gruppo di sei ricercatori universitari (così qualcuno ha detto) in identica uniforme blu e mascherati da scienziati con la faccia che ricorda quella di Albert Einstein, che ballano, fanno inchini e riverenze, rincorrono i bambini per farli divertire, ma restano muti.
Certo avremmo voluto che ci fosse più gente lì con noi.
Ma intanto quella che c’era è bastata: ci siamo incontrati tra genitori di scuole diverse, abbiamo parlato, ci siamo scambiati numeri di telefono e dati appuntamento, abbiamo preso accordi.
Con l’idea che sia solo l’inizio.

AS

sabato 18 ottobre 2008

Del diritto di manifestare


Questi sono i giorni in cui scendiamo in piazza e ci riuniamo per la scuola pubblica. Per difenderla dall'assalto di chi vuole farla fuori. E si sono levate voci che hanno parlato di strumentalizzazione dei bambini da parte di noi genitori.

Fortunatamente in piazza siamo scesi in tanti, e insieme a noi genitori c'erano anche insegnanti e studenti. E poi, ci siamo detti, fino a prova contraria la riforma tocca proprio i bambini e il loro diritto a un'istruzione pubblica ottima (a livello elementare, la sesta migliore al mondo secondo i dati OCSE), per cui perché non spiegare loro di che cosa si tratta e coinvolgerli per proteggere quanto di buono abbiamo?

Oltre a questa considerazione di massima, però, viene anche da pensare che sia in qualche modo bello avere l'occasione di condividere con loro una di quelle espressioni che la democrazia garantisce. In modo pacifico, pacato persino, come sta succedendo in questi giorni. Esprimersi. Esprimere il proprio consenso o dissenso rispetto a quanto i rappresentanti dei cittadini fanno. Esprimersi favorisce il dialogo, e imparare a farlo nei toni migliori, senza che troppo rimanga taciuto per esplodere all'improvviso, ecco, proprio questo, mi pare, sia sinonimo di vivere civile. E per tutti, non solo per quanti hanno manifestato da piccoli con i propri genitori in favore della legge sul divorzio o della legge sull'aborto.
CV
Foto tratta da flickr

Mobilitazioni trasversali in tutta Italia


Finalmente stamattina era la prima notizia del TG radio. E "trasversale", questo è stato uno dei primi aggettivi usati per descrivere la protesta di quanti sono scesi ieri in piazza in tutta Italia, Firenze, Palermo, Ferrara, Parma, Brescia, Calabria, Piacenza, Milano, Roma. Tanti. Sono tanti. Di varia appartenenza politica e categoria: insegnanti di elementari e materne, studenti di liceo e universitari, genitori con bambini. Proprio quello che vediamo anche noi qui a Torino, dove anche ieri c'è stata una protesta delle maestre elementari in piazza Castello.

Un sociologo parlava della trasversalità, appunto, del movimento, così come del fatto anomalo che proprio chi tende tradizionalmente a distinguersi stia invece decidendo di unirsi in movimenti di aggregazione. E sottolineava infine la forma moderata di questa protesta, nelle manifestazioni e negli slogan.

Sono notizie rassicuranti, conro ogni strumentalizzazione di questa voce che si leva a difendere quanto di buono c'è nella nostra scuola. In quanto al resto, ben vengano studi e confronti che permettano di migliorare ulteriormente l'istruzione pubblica, ma secondo obiettivi e modelli pedagogici, per piacere, non economici. Voglio credere che in questo senso vada il messaggio di Napolitano che ha invitato a non "farsi prendere dagli allarmismi e dalle esagerazioni".

Per chi come noi ci crede, è soprattutto rassicurante non sentirsi soli e constatare che la mobilitazione, che non sempre è facile da gestire con famiglie e bambini piccoli, è uno strumento efficace per fare sentire la propria voce e per ricordare, a chi abbiamo votato o meno, che stanno rappresentando noi cittadini. Per questo la trasversalità della protesta è tanto importante.

CV

giovedì 16 ottobre 2008

Volantino sit-in di venerdì 17 ottobre 2008

Venerdì 17 OTTOBRE 2008
dalle ore 10 alle ore 14 piazza Castello - Torino
PRESIDIO A SOSTEGNO DELLA SCUOLA PUBBLICA

VISTA:

- l’urgenza e la gravità dei provvedimenti legislativi operati dal governo
ai danni della Scuola Pubblica Italiana di ogni ordine e grado;

- la disinformazione messa in atto dai media che stanno impedendo
un reale dibattito condiviso sulla questione;

CONSIDERATO:

- che dietro queste proposte (Gelmini e Aprea) non esistono
motivazioni né didattiche né pedagogiche;

- che il reale effetto di queste proposte sarà l’inesorabile abbassamento
della qualità dell’offerta formativa della Scuola Pubblica
e l’aumento del suo costo a carico delle famiglie;

ADERIAMO

allo sciopero indetto dal sindacalismo di base
per dare voce a chi non ne ha e per sostenere
il valore ed il significato dell’Istruzione pubblica e gratuita
e
per non depauperare i principi della Costituzione della Repubblica Italiana che recita:

art.33
“L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”

art. 34
La scuola è aperta a tutti.
L’istruzione inferiore, impartita per almeno 8 anni, è obbligatoria e gratuita

Gli Insegnanti
delle scuole Sclopis e Ricardi di Netro


Cittadinanza e costituzione

Ieri abbiamo aperto la nostra scuola Sclopis, come tante altre scuole d’Italia hanno fatto.
Abbiamo invitato i genitori a esserci, e qualcuno è venuto: c’erano italiani, rumeni, marocchini, cinesi.
Se qualche straniero non capiva bene l’italiano, non ne abbiamo fatto un gruppo a parte, sistemato in una stanza diversa da quella in cui si teneva l’incontro. Abbiamo semplicemente provato a parlare più lentamente, a usare parole più semplici, con l’aiuto di chi tra loro ne sapeva di più.
C’erano anche i bambini bilingue di questi stranieri: e dove non arrivavamo noi, c’era il bambino che faceva da traduttore. Sono bambini spesso nati in Italia, sicuramente andati alla scuola materna qui in Italia e magari già anche al nido: bambini che parlano l’italiano esattamente come fanno i miei figli, con un vantaggio in più: che di lingue loro ne sanno due.
Gli italiani e gli stranieri di cui parlo erano in realtà nella maggioranza italiane e straniere. Tutte mamme, un paio di maestre. Tutte donne. Un altro bel gruppo alla ricerca della parità.
A me pare tutto questo un buon esercizio di cittadinanza: di partecipazione alla vita sociale, di impegno, informazione, assunzione di un ruolo attivo.
Si può sempre imparare di più, ma credo che le persone che ieri sera erano a scuola fossero già tutte in possesso di buona parte “delle conoscenze e delle competenze relative a Cittadinanza e Costituzione”, quelle dell’art. 1 del Decreto 137 per intenderci.

AS

Una notte per la scuola pubblica


Nella nostra scuola la presenza non era foltissima, ma rappresentativa, così ci piace pensare.
Perché la questione non riguarda voti e grembiulini, come vogliono far credere, ma è molto più sottile e capillare. Lo dimostra anche la mozione relativa alle classi differenziali, vero e proprio strumento di segregazione e ghettizzazione. Sorta di apartheid de noartri, unica voce in totale contrasto con un'Europa sempre più crogiuolo di culture e destinata a un'arricchente integrazione.
CV

Lenzuola bianche domani in piazza Castello

Le insegnanti del Circolo Didattico Pacchiotti (scuole Sclopis e Ricardi di Netro) organizzano domani VENERDÌ 17 OTTOBRE un sit-in di protesta contro la riforma Gelmini.
Il luogo è piazza Castello, l’orario dalle 10 alle 14.
Le maestre siederanno su lenzuola bianche.
Siete tutti e tutte invitati a partecipare. Portate con voi un lenzuolo bianco.

Perché la scuola pubblica non diventi un fantasma.

AS

martedì 14 ottobre 2008

La nota

Così si legge sul sito del Quirinale, martedì 13 ottobre 2008.
Piacciono tanto le note in questo periodo di moralizzazione della scuola italiana: 5 in condotta a tutti quelli che hanno mandato la mail in questi giorni.
Quello di seguito è il testo.

LA NOTA
Nota sulle web-mail al Presidente della Repubblica Napolitano in relazione alla legge di conversione del decreto legge n. 137, in materia di istruzione e università giunge in questi giorni al Presidente della Repubblica un gran numero di messaggi con i quali da parte di singoli, e in particolar modo di insegnanti, nonché da parte di talune organizzazioni, gli si chiede di non firmare il decreto legge 137 – o, più propriamente – la legge di conversione di tale decreto. Pur nella viva attenzione e comprensione, da parte del Presidente, per le motivazioni di tali appelli, si deve rilevare innanzitutto che il Parlamento non ha ancora concluso l’esame del provvedimento in questione. Inoltre, secondo la Costituzione italiana, è il governo che si assume la responsabilità del merito delle sue scelte politiche e dei provvedimenti di legge sottoposti al Parlamento, che possono essere contrastati e respinti, o modificati, solo nel Parlamento stesso. Il Capo dello Stato non può esercitare ruoli che la Costituzione non gli attribuisce: la stessa facoltà di chiedere alle Camere una nuova deliberazione sulle leggi approvate incontra limiti temporali oggettivi nel caso della conversione di decreti-legge, ed il Presidente ha in ogni caso l’obbligo di promulgare le leggi, qualora le stesse siano nuovamente approvate, anche nel medesimo testo.
Roma, 13 ottobre 2008

AS

lunedì 13 ottobre 2008

elenco scuole che Gelmini chiuderà in Piemonte

Forza Mercedes

Incrocio una collega in corridoio: hai sentito la Bresso cosa dice del Decreto Gelmini?
Vado subito a cercare in Internet.
Questo il collegamento al sito di Repubblica:
http://torino.repubblica.it/dettaglio/Scuole-chiuse-la-Regione-insorge-Bresso:-Pronta-a-violare-la-legge/1526115?ref=rephp

AS

Informazione

Mercoledì 15 ottobre la nostra scuola Sclopis resta aperta dalle 17.30 alle 20.30 per un’assemblea di informazione aperta alle famiglie, come faranno altre scuole di Torino, Bologna, Roma.
Bisogna spiegare ai genitori di cosa si tratta, perché poi vengano. Venerdì all’uscita distribuiamo un volantino che riporta le informazioni essenziali che vogliamo arrivino chiare.
Ogni volta che allungo la mano per porgere il foglio, provo a spiegare a parole. In generale, la prima sensazione è che è come stessi parlando di una cosa appena successa e quindi ancora sconosciuta. Così fresca che solo io ne sono a conoscenza, un’anteprima; invece, tutto questo dura da più di un mese, iniziato il 1 settembre ed essendo oggi il 10 ottobre.
Una mamma italiana a cui do il volantino mi chiede: ma cos’è? E’ per la riforma della scuola prevista dal Decreto Gelmini, rispondo. Mi guarda come se non ne avesse la più pallida idea. La faccio breve: la Gelmini vuole il ritorno al maestro unico e la riduzione del tempo scuola. Io non ho sentito niente, dice lei. Cominciamo bene. Provo a entrare più nel dettaglio di quello che succederà alle elementari. Si illumina. Mi ferma. Ma tanto mio figlio finisce quest’anno e il prossimo è alle medie. E quindi lei, non sentendosi toccata in prima persona, può tranquillamente infischiarsene. Taglieranno anche alle medie e alle superiori, insisto. E di nuovo: non lo sapevo. E allora vieni mercoledì, che ci spiegano cosa succederà. Se posso, conclude, ho già un impegno.
Un’altra mamma legge il volantino e commenta: ma la Gelmini alla tele ha detto che il tempo pieno non si tocca. E si, lo dice la Gelmini, ma non credo che sarà proprio così, provo. Davvero? Però l’ha detto: questa mamma mi sembra incuriosita dalla possibilità, che evidentemente non immaginava proprio, che la Gemini possa dire una cosa e poi farne un’altra, e magari mercoledì lei verrà all’incontro.
Le mamme straniere danno qualche soddisfazione in più. Si avvicinano in gruppo. Sorridono di gratitudine quando dalla borsa tiro fuori la copia tradotta in arabo da un papà. Una capisce bene l’italiano e prova a tradurre alle altre quello che sto dicendo.
Non so che fine faranno le mie parole, ma con queste mamme la delusione è meno forte: loro almeno, al contrario delle italiane, hanno la scusante della lingua.

AS

sabato 11 ottobre 2008

Tele-comando

Ho scoperto, leggendo ieri sera, giovedì, il quotidiano di domenica 5 ottobre, qual è stata la programmazione televisiva della giornata.

Su Canale 5 la signorina Gelmini, come qualche giornalista ha cominciato a chiamarla, ha commosso i cuori facendosi intervistare alla trasmissione "Questa domenica". Non l'ho vista, ma mi è bastato la rete (http://www.bambinicoraggiosi.com/?q=node/475). Consiglio di andare a leggere quello che lì si racconta.

Nello stesso pomeriggio, più o meno alla stessa ora, su Rai 1 a "Domenica in" prima Brunetta e poi Schifano.

Quasi un messaggio a reti unificate.

Gelmini, Brunetta, Schifano. Canale 5 e Rai 1. Non ci posso credere. Non mi viene in mente altra parola che propaganda.

Sempre il giornale di domenica raccontava del successo del corteo di Torino il giorno prima. Non nelle pagine nazionali, intendiamoci, ma in quelle cittadine; ma intanto sono due paginone piene, non puoi non finirci dentro e rimanerci, anche solo per la curiosità di trovare nelle foto pubblicate il viso di qualcuno che conosci.

Un successo che non si aspettava nessuno, leggo. Come se il futuro dei bambini fosse una questione da poco. Bambini che diventeranno adulti, e allora la questione sarà, è già, il futuro di questo paese. Sempre troppo poco, per non prendersela a cuore e uscire di casa a manifestare non tanto il proprio dissenso ideologico quanto il desiderio legittimo di volere il meglio per i propri figli?

Mi chiedo però: quanti leggono il giornale e quanti guardano la televisione?

Io stessa, l'ho confessato subito, leggo i quotidiani solo quando le cose sono ormai successe.

È invece così facile premere il telecomando, mettersi comodi e non pensarci più. O finire per pensarla come loro.


 

AS

Lettera di Lucia

Anche mia figlia Lucia, che fa la seconda, ha voluto scrivere una lettera al Presidente.
Mentre me la dettava mi sono stupita di quanto i bambini siano in grado di cogliere l'essenza delle cose:
"Caro Presidente della Repubblica, 
sono una bambina di sette anni, faccio la seconda e amo le mie due maestre. Per favore, non firmi la legge Gelmini, perche' la Gelmini, come Lei forse sa, vuole togliere le due maestre e a noi bambini ci dispiace.
Mio fratello fara' la prima l'anno prossimo e io voglio che anche lui abbia due maestre, perche', caro Presidente, se no, impariamo meno. E se noi impariamo meno, da grandi non potremo fare il lavoro che vogliamo adesso; tipo: se una bambina vuole essere una maestra di matematica, non puo', deve essere per forza una maestra di matematica e di italiano. Percio', quello che Le ho detto mi sembra convincente per non firmare la legge Gelmini. Grazie di avermi ascoltato, caro Presidente
Lucia "

venerdì 10 ottobre 2008

APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Sta circolando un'iniziativa volta a scrivere una mail direttamente al Presidente della Repubblica chiedendo di NON FIRMARE il decreto 137 (decreto Gelmini).

Sul sito http://www.quirinale.it, cliccare su "la posta" (colonna a destra) e compilare il format con il vostro messaggio al Presidente Napolitano.

CV

15 OTTOBRE - SCLOPIS





PER INFORMARSI SU COSA STA SUCCEDENDO
ALLA SCUOLA PUBBLICA ITALIANA


Per cercare di avere una voce più forte e coordinarsi a livello nazionale, aderiamo all'iniziativa lanciata da Bologna e Roma di aprire le scuole al pubblico per far circolare l’informazione sulla riforma della scuola prevista dal Decreto Gelmini.


LA SCUOLA SCLOPIS SARÀ APERTA


MERCOLEDI’ 15 OTTOBRE DALLE 17.30 ALLE 20,30

per un’assemblea di informazione sui provvedimenti legislativi del Governo (Decreto Legislativo 112 e Legge 133/08, Decreto Legislativo 137/08, Disegno di legge Aprea):


SECCA RIDUZIONE DEL TEMPO DI SCUOLA


  • ELIMINAZIONE DELLE COMPRESENZE, CIOÈ’ DELLE ORE CHE PER OGNI CLASSE I DUE MAESTRI LAVORANO INSIEME (PER ESEMPIO QUANDO I BAMBINI VANNO A VISITARE UN MUSEO, A FARE UN LABORATORIO, ECC.)


  • SCUOLA MATERNA: SOLO ORARIO AL MATTINO


  • SCUOLA ELEMENTARE: SOLO SCUOLA AL MATTINO PER 24 ORE ALLA SETTIMANA“AFFIDATE AD UN UNICO INSEGNANTE”


  • ELIMINAZIONE DEL TEMPO PIENO, CHE ADESSO DURA 40 ORE ALLA SETTIMANA


  • AUMENTO DEGLI ALUNNI PER CLASSE: DA 25 BAMBINI A 30 BAMBINI PER CLASSE)


  • RIDUZIONE DEL NUMERO DEGLI INSEGNANTI DOCENTI: 87.403 INSEGNANTI IN MENO

  • RIDUZIONE DEL NUMERO DI OPERATORI (PERSONALE ATA): 44.500 OPERATORI IN MENO

    DIMINUIRA’ LA QUALITA’ DELLA NOSTRA SCUOLA

INFORMIAMOCI E DIFENDIAMO


SIETE TUTTI INVITATI PER DIFENDERE I DIRITTI DEI NOSTRI BAMBINI

Non siamo soli

Uno sguardo su cosa succede nelle altre città.

http://www.comune.bologna.it/iperbole/coscost/No_Gelmini/Repubblica_it.htm


CM

MANIFESTAZIONE STUDENTESCA

ore 9.00 piazza Arbarello a Torino.

All'assemblea di Villa Genero dello scorso 8 ottobre un rappresentante degli studenti ha chiesto espressamente l'appoggio dei genitori nel manifestare compatti contro il decreto legge Gelmini.

Dai 3 ai 25 anni. Un'intera generazione è colpita.

CV

SITO DI RIFERIMENTO

Ricordiamo l'indirizzo www.coogen.org, il sito del coordinamento dei genitori dove si può trovare la documentazione integrale con i testi e le proposte di legge oltre a informazioni più generali sulle iniziative in corso.

CV

giovedì 9 ottobre 2008

Beata ignoranza


Mercoledì 8 ottobre: la Camera dice sì al decreto Gelmini

La Camera dei Deputati concede la fiducia al Governo sul maxiemendamento al decreto legge sulla scuola. I sì sono stati 321, i no 255, gli astenuti 2. Il voto finale della Camera in prima lettura sul provvedimento è previsto per giovedì. Mercoledì ci sarà l'esame degli ordini del giorno. Ma sul decreto voluto dal ministro dell'Istruzione continuano a fioccare critiche e proteste. Voto contrario di Pd, Udc, Idv.

Saranno «225mila i posti di lavoro tagliati in tre anni» e «il maestro unico avrà, in media, tra i 55 e i 60 anni». sono questi i numeri, secondo Giuseppe Fioroni, ex ministro della Pubblica Istruzione, della riforma della scuola del centrodestra, materia sulla quale «per la prima volta nella storia repubblicana è stata posta la fiducia evitando il confronto nel merito». «Con la manovra e il decreto- spiega Fioroni - i nostri ragazzi avranno gli stessi stimoli che avevano gli alunni di 60 anni fa, in una società post-contadina che doveva combattere l'analfabetismo». In più, «la scuola invecchia: il maestro unico avrà tra i 55 e i 60 anni». Così, conclude replicando al ministro Gelmini, «si fa molto più di una manutenzione, così si sfascia la scuola pubblica».

Fonte: http://www.bambinicoraggiosi.com/?q=node/481

Nota bene: la Signora Gelmininon era presente alla discussione in aula.

C.M.

Un po' di documentazione

La gente non sa, non viene informata su quanto sta per piombarci sulla testa dal prossimo anno scolastico.

Ecco i documenti originali da leggere che non danno spazio a equivoci.

Decreto Legge nr. 137: Disposizioni urgenti in materia di istruzione e di università.

Sono quattro belle paginette che ci portano indietro di circa trentacinque anni. Chi ha la mia età (43) si potrà forse ritrovare. Per quel che riguarda la scuola elementare è importantissimo leggere l'articolo 4 che qui riassumo con parole facili facili: dobbiamo risparmiare, mettiamo un unico insegnante per 24 ore alla settimana e già abbiamo risparmiato un bel po' di insegnanti.
Nessun riferimento pedagogico, non ce n'è bisogno.....

Al decreto segue lo
Schema di piano programmatico del MUR di concerto con il Ministro (sic) dell'Economia e delle Finanze.
Aumentano le pagine: 13 pagine di testo e tre belle pagine di tabelline chiare chiare. A pagina 6 e 7 si parla delle scuole dell'infanzia e della scuola primaria.
Leggete attentamente: alla scuola materna si andrà solo al mattino e le classi avranno una sola maestra. Alla scuola elementare si permette un'opzione di 30 ore settimanali, ma attenzione "nei limiti dell'organico assegnato", se ci sono le maestre si fa se no ciccia.
In questo documento però si che si fanno delle riflessioni pedagogiche: si dice infatti che nell'arco della vita dai 6 ai 10 anni "si avverte il bisogno di una figura unica di riferimento".
Attenzione: Preparatevi! I nostri bambini che sono andati al nido con 5 o 6 educatrici e che hanno frequentato una scuola materna con due insegnanti saranno più avanti dei disadattati!

Nel prossimo posto vi forniremo il testo di quella che ormai sarà la legge... manca poco.

C.M.

mercoledì 8 ottobre 2008

SCUOLE MATERNE

Quanti sanno ad esempio che anche le scuole materne sono interessate dalla riforma?

Quanti sanno che anche nelle scuole materne è previsto un monte ore notevolmente inferiore a quello attuale? Siete forse disposti a lasciare i vostri figli a qualche animatore il pomeriggio o preferite che siano le loro insegnanti a occuparsi di loro portando avanti un progetto didattico?

Quanti sanno che anche alle scuole materne è previsto un unico insegnante per classi di 30 bambini?

Chi di voi è disposto a lasciare bambini di 3 anni da soli in classe mentre l'insegnante si occupa di accompagnare un bambino al bagno?

Improvvisamente la figura del maestro unico perde molta dell'aura di cui l'hanno circondata, vero o no?

Questo e altro nella riforma Gelmini. Aggiungeremo presto l'intero testo per consentirne una visione integrale.

CV

15 ottobre GIORNATA SCUOLE APERTE

Per coordinarsi a livello nazionale e cercare di avere una voce più forte, aderiamo - speriamo insieme a molte altre scuole e genitori - all'iniziativa lanciata da Bologna e Roma di aprire le scuole al pubblico dalle 17.30 di MERCOLEDI 15 ottobre.

Sfruttremo questa occasione per informare meglio, in assenza di adeguata informazione da parte degli organi di stampa, sui punti della riforma e per sensibilizzare l'opinione pubblica direttamente e indirettamente toccata dal decreto legge.

APPUNTAMENTO MERCOLEDI 15 OTTOBRE 2008. Coordinatevi con i vostri direttori didattici.

CV

Nasce il blog

Nasce, in questo 8 ottobre 2008, il blog dei genitori che sono convinti della necessità di salvaguardare l'attuale sistema scolastico e impedire che il programma Tremonti-Gelmini venga attuato nelle scuole italiane.

Questo blog vuole essere luogo di incontro e informazione aperto a tutti: genitori, insegnanti, studenti, società civile.

Gli interventi e i commenti sono i benvenuti.

CV