venerdì 24 ottobre 2008

Mamme, iniziate a sentirvi in colpa

Foto di Carlo Tacconelli

Care mamme lavoratrici,

vi siete mai sentite in colpa di lavorare in questi anni in cui i vostri figli andavano a scuola il pomeriggio? Non credo. Avrete pensato fosse una semplice e naturale ripartizione della giornata per l'intera famiglia. E i vostri figli si sono mai sentiti diversi perché andavano a scuola tutto il giorno con i loro compagni e le loro 2 maestre? Nemmeno loro, penso.
Bene, tutto questo sta per cambiare.
Immaginate (sì, proprio come una visione), questa scuola con il grande e unico maestro. Questa scuola è aperta solo fino alle ore antemeridiane. Così le definiscono. Bene. Per pranzo cosa avete messo in tavola? Niente!?! Ah, siete in ufficio.

Allora le cooperative avranno l'incarico di dare da mangiare ai vostri figli e di intrattenerli sino all'ora in cui andrete a prenderli. Non un programma scolastico e pedagogico portato avanti con le solite 2 maestre, ma verosimilmente un passare il tempo in attesa del vostro arrivo. Magari qualche attività qui o lì, di certo a pagamento, non avrà mica la scuola i soldi per farle, no?, né il personale da dedicare. Interessante che al maestro unico che garantisce 4 ore e venti di lezione al giorno si possano poi succedere facce e figure diverse, quante non importa, perché questo è il LORO tempo pieno.
Ma tant'è. Succederà a questo punto che chi non lavora e sta a casa con i figli magari non ha i soldi né il desiderio di pagare queste attività extra e a mezzogiorno andrà a prendersi i bambini e li porterà a casa. Ci sarà poi chi lo farà come scelta, chiedendo ai nonni o a una baby sitter di guardare i bambini il pomeriggio, facendogli fare i compiti e facendoli giocare a casa, "di certo meglio che non lì che non sai nemmeno cosa fanno". E poi ci sarete voi, che magari già adesso vi fate in quattro per conciliare tutto, casa famiglia lavoro, e il pomeriggio correte trafelate a prendere i vostri figli per dedicare loro almeno qualche ora, guardare i compiti insieme, fare la spesa insieme, andare al parco, preparare la cena. E vi sentite fiere di questo. Esauste, sfinite, ma fiere.

Voi, cara categoria di mamme lavoratrici, tra poco rischiate di non sentirvi più così fiere. Perché tra poco si faranno i conti in tasca a chi fa scelte di un tipo o di un altro e saranno forse i padri a rinunciare piuttosto? Sì, forse in qualche raro caso. Lavori meno impegnativi, niente carriera. Per il resto, si chiederà sempre a voi di farvi carico di questo lavoro in più, in termini di tempo, di organizzazione o di denaro. Quanto all'aspetto psicologico, di quello nessuno si cura, come del fatto che i vostri figli che prima pensavano di fare parte di una classe di bambini uguali inizieranno ora a percepire differenze profonde. Tutto questo per favorire l'integrazione di tutti nella società.

CV

3 commenti:

Anonimo ha detto...

non sono una mamma e neanche una maestra ma sono molto indignata, e anche parecchio incazzata...
arrivo qui per il bellissimo nome del blog, nome che pensavo di usare per un post

Anonimo ha detto...

Sono contento che sia stata usata una mia fotografia per aprire un post che descrive una giusta causa.
Questa l'ho fatta all'uscita di una scuola nei campi profughi Saharawi nel deserto del sahara.
MI chiedo solo come abbiate fatto a trovarla.....
Ciao

Anche le mie maestre sono uniche!

Le mie maestre sono già uniche ha detto...

Si, Carlo, la tua foto è molto bella e mi è piaciuta molto quando l'ho vista navigando in Internet, per questo ho pensato di utilizzarla e sono contenta che tu approvi.
CV