Finalmente stamattina era la prima notizia del TG radio. E "trasversale", questo è stato uno dei primi aggettivi usati per descrivere la protesta di quanti sono scesi ieri in piazza in tutta Italia, Firenze, Palermo, Ferrara, Parma, Brescia, Calabria, Piacenza, Milano, Roma. Tanti. Sono tanti. Di varia appartenenza politica e categoria: insegnanti di elementari e materne, studenti di liceo e universitari, genitori con bambini. Proprio quello che vediamo anche noi qui a Torino, dove anche ieri c'è stata una protesta delle maestre elementari in piazza Castello.
Un sociologo parlava della trasversalità, appunto, del movimento, così come del fatto anomalo che proprio chi tende tradizionalmente a distinguersi stia invece decidendo di unirsi in movimenti di aggregazione. E sottolineava infine la forma moderata di questa protesta, nelle manifestazioni e negli slogan.
Sono notizie rassicuranti, conro ogni strumentalizzazione di questa voce che si leva a difendere quanto di buono c'è nella nostra scuola. In quanto al resto, ben vengano studi e confronti che permettano di migliorare ulteriormente l'istruzione pubblica, ma secondo obiettivi e modelli pedagogici, per piacere, non economici. Voglio credere che in questo senso vada il messaggio di Napolitano che ha invitato a non "farsi prendere dagli allarmismi e dalle esagerazioni".
Per chi come noi ci crede, è soprattutto rassicurante non sentirsi soli e constatare che la mobilitazione, che non sempre è facile da gestire con famiglie e bambini piccoli, è uno strumento efficace per fare sentire la propria voce e per ricordare, a chi abbiamo votato o meno, che stanno rappresentando noi cittadini. Per questo la trasversalità della protesta è tanto importante.
CV
Un sociologo parlava della trasversalità, appunto, del movimento, così come del fatto anomalo che proprio chi tende tradizionalmente a distinguersi stia invece decidendo di unirsi in movimenti di aggregazione. E sottolineava infine la forma moderata di questa protesta, nelle manifestazioni e negli slogan.
Sono notizie rassicuranti, conro ogni strumentalizzazione di questa voce che si leva a difendere quanto di buono c'è nella nostra scuola. In quanto al resto, ben vengano studi e confronti che permettano di migliorare ulteriormente l'istruzione pubblica, ma secondo obiettivi e modelli pedagogici, per piacere, non economici. Voglio credere che in questo senso vada il messaggio di Napolitano che ha invitato a non "farsi prendere dagli allarmismi e dalle esagerazioni".
Per chi come noi ci crede, è soprattutto rassicurante non sentirsi soli e constatare che la mobilitazione, che non sempre è facile da gestire con famiglie e bambini piccoli, è uno strumento efficace per fare sentire la propria voce e per ricordare, a chi abbiamo votato o meno, che stanno rappresentando noi cittadini. Per questo la trasversalità della protesta è tanto importante.
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