domenica 19 ottobre 2008

Una scuola in più: la Don Murialdo




L’invito arriva all’ultimo: qualcuno di voi ce la fa ad andare stasera alla scuola elementare Don Murialdo a raccontare quello che state facendo?
E’ mercoledì 15 ottobre: ci eravamo organizzati per tenere aperta la nostra scuola Sclopis dalle 17.30 alle 20.30, ed è già stata questa una fatica: scrivere volantini, preparare lucidi, pensare bene a cosa dire perché l’informazione arrivasse chiara, una fatica che abbiamo affrontato affiancandola tutte le altre che insieme fanno le nostre vite di genitori, le corse tra lavoro e figli, la spesa da fare, le cene da preparare.
Ma non vogliamo perdere l’occasione di una scuola in più, e ci proviamo. Alla Don Murialdo l’orario di assemblea è dalle 21.00 alle 23.00: giusto il tempo di tornare a casa dopo l’incontro alla Sclopis, mangiare un boccone e ripartire in fretta.
Ci ha chiesto la maestra dei nostri figli di andare alla Don Murialdo: lì ha delle amiche insegnanti come lei a cui ha parlato di quello che noi stiamo provando a fare nella nostra elementare. Così, le maestre della Don Murialdo vogliono che andiamo a raccontare ai loro genitori la nostra esperienza appena cominciata.
E così facciamo, in tre.
Appena arriviamo le maestre ci vengono incontro sorridendo: è un’accoglienza calda che ci fa stare subito bene. Parleremo da mamme, avvisiamo, non siamo né politicanti né esperte di pedagogia: racconteremo le nostre paure per quello che sarà la conversazione del decreto in legge, il nostro rimpianto per tutto quello che i nostri figli stanno per perdere, le emozioni che ci salgono dal cuore. Va bene va bene, ci dicono le insegnanti, è proprio questo che vogliamo.
In sala sono seduti più di 100 genitori.
Prima interviene il rappresentante del Coordinamento Genitori.
Poi tocca a noi. Proviamo a mettere a fuoco quello che concretamente vorrà dire maestro unico e 24 ore di scuola alla settimana e insieme quello che questo concretamente significherà per la nostra società attuale e futura. E’ solo di stamattina l’approvazione della mozione per le “classi ponte”. Ritroviamo in chi ci ascolta la stessa indignazione per una riforma della scuola che non risponde ad altro che ad esigenze di taglio di fondi, la stessa consapevolezza della deriva a cui tutto questo ci condurrà, la stessa decisione nel provare a convincere i nostri politici che non è così che si fa.
Raccontiamo anche di come ci stiamo muovendo, un passo dopo l’altro, secondo un metodo molto empirico di prova e riprova, imparando dagli errori e confermandoci nelle riuscite. Non abbiamo ancora chiaro tutto il percorso, ma sappiamo che ci aspetta un lungo inverno, e siamo pronti.
Diamo l’indirizzo del blog, passiamo i nostri numeri di telefono, con l’impegno di risentirci presto. Un’altra scuola ha cominciato a muoversi.



AS

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