giovedì 20 ottobre 2011















Letteratura per bambini e ragazzi disabili al

FESTIVAL INTERNAZIONALE DI LETTERATURA I LUOGHI DELLE PAROLE
Chivasso (Torino), 17 - 30 ottobre 2011

Una serie di eventi organizzata e coordinata da Area onlus, che si occupa da quasi trent’anni di bambini e ragazzi diversamente abili e delle loro famiglie.

Si comincia con due mostre allestite a Palazzo Einaudi.

La prima s’intitola “Vietato non sfogliare – Libri speciali per lettori speciali”
e presenta una cinquantina di testi pubblicati in Italia e divisi in due macro sezioni: una per i libri accessibili, come quelli tattili, in Lis o a grandi caratteri adatti per la dislessia, e una per quelli sulla disabilità. Ci sono poi spazi audio, video, laboratori e letture animate.

La seconda è un'esposizione fotografica dal titolo “La creatività non ha limiti” e raccoglie gli scatti realizzati da un gruppo di ragazzi con disabilità nel corso del laboratorio fotografico con Luca Viola. Luci, colori, oggetti e persone “fermati” con un clic dallo sguardo personale di ogni ragazzo.

Ultimo appuntamento, ma non meno importante, sempre a Palazzo Einaudi sabato 22 ottobre alle 9, con il convegno “Il senso dell’identità”.
Philippe Claudet, editore francese di libri tattili per bambini, Carla Negro, neuropsichiatra infantile, Marcella Terrusi, pedagogista esperta di letteratura per l’infanzia, e Simone Frasca, autore ed illustratore di libri per ragazzi, analizzeranno insieme i rapporti tra vista, visione, immagine di sé e degli altri e creazione dell’identità. Perché, come dice Frasca, soprattutto da bambini, “si può scegliere di essere un papero o un ombrello. O forse tutti e due”.

Info: http://www.iluoghidelleparole.it/
http://www.areato.org/

m.













LETTERATURA PER BAMBINI E RAGAZZI DISABILI AL

FESTIVAL INTERNAZIONALE DI LETTERATURA
I LUOGHI DELLE PAROLE
Chivasso (Torino), 17 - 30 ottobre 2011

Una serie di eventi organizzata e coordinata da Area onlus, che si occupa da quasi trent'anni di bambini e ragazzi diversamente abili e delle loro famiglie.

Si comincia con le due mostre allestite a Palazzo Einaudi.
La prima s’intitola “Vietato non sfogliare – Libri speciali per lettori speciali” e presenta una cinquantina di testi pubblicati in Italia e divisi in due macro sezioni: una per i libri accessibili, come quelli tattili, in Lis o a grandi caratteri adatti per la dislessia, e una per quelli sulla disabilità. Ci sono poi spazi audio, video, laboratori e letture animate.

La seconda è un'esposizione fotografica, intitolata “La creatività non ha limiti” e raccoglie gli scatti realizzati da un gruppo di ragazzi con disabilità nel corso del laboratorio fotografico con Luca Viola. Luci, colori, oggetti e persone “fermati” con un clic dallo sguardo personale di ogni ragazzo.

Ultimo appuntamento, ma non meno importante, sempre a Palazzo Einaudi, sabato 22 ottobre alle 9, con il convegno “Il senso dell’identità”. Philippe Claudet, editore francese di libri tattili per bambini, Carla Negro, neuropsichiatra infantile, Marcella Terrusi, pedagogista esperta di letteratura per l’infanzia, e Simone Frasca, autore ed illustratore di libri per ragazzi, analizzeranno insieme i rapporti tra vista, visione, immagine di sé e degli altri e creazione dell’identità. Perché, come dice Frasca, soprattutto da bambini, “si può scegliere di essere un papero o un ombrello. O forse tutti e due”.

Info: http://www.iluoghidelleparole.it/
http://www.areato.org/

m.



venerdì 14 ottobre 2011










Giornata mondiale dell'alimentazione,
16 ottobre 2011
Prezzi degli alimenti - dalla crisi alla stabilità

Le fluttuazioni dei prezzi, in particolare quelle al rialzo, rappresentano la maggiore minaccia alla sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo.I più colpiti sono i poveri. Secondo la Banca mondiale, nel biennio 2010-2011 l’aumento dei costi degli alimenti ha spinto quasi 70 milioni di persone nella povertà estrema.

Il tema della Giornata mondiale dell’alimentazione 2011, “Prezzi degli alimenti – dalla crisi alla stabilità”, è stato scelto per attirare l’attenzione su questa tendenza e sulle possibili azioni da intraprendere per attenuare l’impatto sui più vulnerabili.

Nella Giornata mondiale dell’alimentazione 2011, sarà nostro compito analizzare scrupolosamente le cause di queste oscillazioni dei prezzi degli alimenti. E sarà nostro compito fare ciò che deve essere fatto per ridurre le conseguenze sui componenti più deboli della nostra società globale.


m.



TORINO - Piazza Castello (Fontane)
Sabato 15 ottobre 2011 – ore 15.00/23.00

Per far valere la DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI.
Pentole per fare rumore - Palloncini per fare colore - Persone per fare calore.

Articolo 1 - Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

venerdì 7 ottobre 2011

PRONTI AL CORSO DI CUCITO?

Alcuni stralci dal messaggio inviato da Don Ciotti alla manifestazione "Ricuciamo l'Italia", che si terrà domani - sabato 8 ottobre 2011 - a Milano


"Per ricucire l'Italia serve un ago, e quell'ago siete voi, siamo noi, anzi è "il noi". Quel "noi" fatto di cittadini, gruppi, associazioni, rappresentanti del mondo della scuola, della cultura e del sindacato che ogni giorno esprimono, con le parole e i fatti, il proprio amore per questo Paese e i suoi "beni comuni", primo fra tutti la democrazia.Ma per ricucire l'Italia serve anche un filo, e quel filo è la Costituzione.

Lo strumento principale sta però a ognuno di noi provvederlo. È la responsabilità dei cittadini infatti la vera spina dorsale di ogni democrazia, ciò che le permette di realizzarsi pienamente. Se manca quella responsabilità, quella capacità di trasformare il dettato costituzionale da carte in carne, da ideale condiviso in scelte individuali e comportamenti coerenti, la democrazia resta una scatola vuota...

Ricucire l'Italia non sarà un lavoro facile: (...) tutti dobbiamo sentirci chiamati a proseguire con continuità, e nel quale sarà fondamentale riuscire a coinvolgere il maggior numero di altre persone. Perché solo quando la cruna dell'ago sarà abbastanza ampia riusciremo senza fatica a farci passare il nostro filo. E a dimostrare finalmente di che "stoffa"è fatto questo Paese!"

m.















RICUCIRE L'ITALIA
SABATO, 8 OTTOBRE 2011
MILANO, ARCO DELLA PACE


Porteranno tutti un pezzetto di stoffa con su scritto un valore da difendere, un diritto da riscrivere, un brandello d’Italia da salvare. Faranno una richiesta all’opposizione: parlare forte contro la legge bavaglio, più forte di quanto non abbia ancora fatto. E manderanno una foto al governo: centinaia di telefonini tenuti in alto per gridare “intercettateci tutti, noi non abbiamo niente da nascondere”.

L’appuntamento lanciato da Libertà e Giustizia per domani alle 14 e 30 all’Arco della Pace di Milano ha un nome che dice tutto: Ricucire l’Italia. Ci riconosciamo nelle parole del manifesto firmato da Gustavo Zagrebelsky, dicono gli organizzatori: “Noi proviamo scandalo per ciò che traspare dalle stanze del governo. Ma non è questo, forse, il peggio. Ci pare anche più gravemente offensivo del comune sentimento del pudore politico un Parlamento che, in maggioranza, continua a sostenerlo, al di là di ogni dignità personale dei suoi membri, disposti ad accecarsi di fronte alla lampante verità dei fatti”.

Le parole strappate che i partecipanti decideranno di portare saranno unite in una gigantesca coperta patchwork, l’immagine di un’Italia fatta a pezzi che, seppur a fatica, può essere riunita. Per cominciare a farlo, alla manifestazione accorreranno in molti: il numero di pullman si moltiplica di giorno in giorno, partono da Vicenza, Pordenone, Mantova, Genova, Brescia, Pescara, Firenze, Torino, Bologna. Da Cuneo e Roma si arriva in treno.
Unica bandiera prevista, il tricolore.

m.

mercoledì 5 ottobre 2011


GELMINI, TUNNEL E NEUTRINI:
com'è poi andata a finire?

SKY.it News Tg24 , 4 ottobre 2011:

"Gelmini, rimossa la nota sul tunnel Cern-Gran Sasso. Sul sito del Ministero dell'Istruzione scompare il comunicato-gaffe nel quale si parlava di una galleria tra i due istituti"

magari bastasse un solo e semplice "click" per archiviare questa pletora di arroganti pressapochisti...

m.








Maestro, raccontami una storia.
Una mostra-gioco per scoprire Alberto Manzi



Da segnalare la mostra aperta sino a mercoledì 30 novembre 2011 alla Biblioteca Civica Villa Amoretti c.so Orbassano 200, Parco Rignon:

La mostra-gioco per bambini e famiglie, attraverso quattro differenti postazioni, intende far conoscere o riscoprire oggi spesso dimenticati, del maestro Alberto Manzi, da Orzowei a Grogh, da Testa Rossa a Tupiriglio ed altri ancora, molti dei quali tradotti in varie lingue.

Noto in tutto il paese per la celebre trasmissione televisiva “Non è mai troppo tardi”, il maestro Manzi scrisse libri meravigliosi.Le quattro postazioni previste permettono di scoprire la storia di Grogh, Tupiriglio e Orzowei giocando e divertendosi.

Ai più piccoli invece sono dedicati i libri della collana Favole d’oggi, tutte da scoprire partendo da un puzzle da ricostruire.

La mostra è accompagnata da due giochi in scatola che permettono anche ai singoli visitatori di giocare a partire dagli stimoli narrativi proposti dal Maestro Manzi.

La mostra-gioco è animata da laboratori nei quali - per circa 2 mesi - tutti i bambini di Torino, e non solo, potranno ritrovare il mondo di valori e di storie che il Maestro Manzi aveva saputo prima vivere e poi raccontare.


INFO: tel. 0114429855-58-36-47
e-mail: attivitaculturali_biblioteche@comune.torino.it

Prezzo: gratuito
Quando: 8 settembre - 30 novembre 2011
Dove: Biblioteca civica Villa Amoretti, Corso Orbassano 200, Torino
Tel. (+39) 0114438604/5
Fax (+39) 0114438619
Orari: lunedì 15.00-19.55; dal martedì al venerdì 8.15-19.55; sabato 10.30-18.00
Sala giornali (Aranciera): lunedì 15.00-19.30; dal martedì al venerdì 8.15-19.30; sabato 10.30-17.30


m.

martedì 4 ottobre 2011


CARI PRESIDI,


Riportiamo per intero (ma ne vale la pena) un contributo decisamente interessante alla discussione sulla scuola, sul suo futuro e sulla necessità - ormai irrinunciabile - di ripensare la scuola e i rapporti tra i diversi soggetti della scuola nel più ampio contesto sociale, ricreando ed alimentando un clima di rispetto, fiducia, stima.



Si tratta della lettera scritta dal Collettivo Scuole Superiori di Pontedera (Pisa) in risposta a quella indirizzata a tutti gli studenti di Firenze da un gruppo di presidi fiorentini, noti ormai come «i diciotto», affinché si astengano quest’anno dalla reiterata, abusata, scaduta occupazione delle scuole.

La lettera del Collettivo Studenti è stata pubblicata il 28 settembre 2011 sulle pagine locali/toscane del quotidiano Unità

m.
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Cari Presidi

scriviamo da una terra lontana, parole che forse non siete più in grado di capire. Siamo gli studenti
del collettivo delle scuole superiori di Pontedera, cinque scuole superiori, quasi cinquemila alunni.

Insieme, in questo collettivo, dopo un anno di proteste condivise, dopo nove giorni di occupazione condotti senza far danni, facendo proposte, incontrando esperti, assessori, senatori, gruppi musicali. Siamo ancora insieme dopo una fiaccolata per festeggiare insieme l’Unità d’Italia e ancora insieme dopo un concerto di fine anno in difesa della scuola pubblica. Insieme, noi studenti, qualche professore, qualche genitore, qualche operaio della Piaggio, qualche amministratore e poco altro. Insieme a discutere, a fare politica, a impegnarci come in una fortezza, ultimo baluardo prima della deriva, ultimo baluardo che crede ancora nella scuola pubblica che difende ancora la cultura e la bellezza, quella vera, quella che ci guida per il domani e non quella inutile e triste di una escort. Ultimo baluardo di un paese alla deriva che non crede più nella solidarietà ma che diventa ogni giorno più solo e più cattivo. Noi siamo qui. Ancora a ritrovarci, ancora a guardarci negli occhi ancora a parlare, ancora.


E voi? Voi dove eravate quando a poco a poco la scuola, e con essa il futuro di un intero paese, veniva scippata, derubata, quando a poco a poco tagliavano i bilanci, le ore, i professori, i banchi, la carta, le iniziative? Voi dove eravate mentre a poco a poco aumentavano le spese militari, le spese per la politica, le spese per le scuole private, per i privilegi, per le caste? Voi dove eravate quando si precarizzava il lavoro nel nome del libero mercato e della concorrenza, quando i vostri diplomati non sapevano dove sbattere la testa per trovare un lavoro? Voi dove eravate quando la cultura, che noi difendiamo era calpestata, derisa, ridicolizzata da grandi fratelli e idiozie televisive, quando l’informazione si faceva sempre di più disinformazione di regime?

Forse dietro scrivanie ad applicare circolari contraddittorie e inapplicabili, contrarie al buon senso, contrarie a chi vuol difendere il diritto di una scuola pubblica di tutti e per tutti. Forse a dire che la legge è legge, che va applicata! Probabilmente dissero così anche i Presidi quando nel 1938 furono emanate le leggi razziali, forse dissero così, sicuramente dissero così.
La Vostra generazione ci consegna un paese sull’orlo di un abisso economico, pieno di privilegi e di marciume, una mignottocrazia dove la cultura, quella che noi vogliamo difendere, ha meno valore di un calciatore panchinaro del Frosinone o di una velina semiscoperta di un programma in tarda serata.

Ci dispiace ma non accettiamo le Vostre lezioni su come protestare, se Voi aveste saputo farlo a quest’ora non saremmo qui, a quest’ora avremmo un altro tipo di scuola. Ci dispiace ma la Vostra lotta, se lotta c’è stata, è fallita, le Vostre parole ormai sono vuote, forse inutili, smentite dai fatti, rinnegate dalla storia.
Forse occuperemo, forse metteremo in atto altre forme di protesta o forse non faremo niente, ma non saranno le Vostre parole a dirci come fare. Incontriamoci, guardiamoci negli occhi, perché così bisogna fare, costruiamo insieme, senza ruoli. Ma niente lezioni e niente moralismi, per favore, la scuola non ne ha bisogno.