RICUCIRE L'ITALIA
SABATO, 8 OTTOBRE 2011
MILANO, ARCO DELLA PACE
Porteranno tutti un pezzetto di stoffa con su scritto un valore da difendere, un diritto da riscrivere, un brandello d’Italia da salvare. Faranno una richiesta all’opposizione: parlare forte contro la legge bavaglio, più forte di quanto non abbia ancora fatto. E manderanno una foto al governo: centinaia di telefonini tenuti in alto per gridare “intercettateci tutti, noi non abbiamo niente da nascondere”.
L’appuntamento lanciato da Libertà e Giustizia per domani alle 14 e 30 all’Arco della Pace di Milano ha un nome che dice tutto: Ricucire l’Italia. Ci riconosciamo nelle parole del manifesto firmato da Gustavo Zagrebelsky, dicono gli organizzatori: “Noi proviamo scandalo per ciò che traspare dalle stanze del governo. Ma non è questo, forse, il peggio. Ci pare anche più gravemente offensivo del comune sentimento del pudore politico un Parlamento che, in maggioranza, continua a sostenerlo, al di là di ogni dignità personale dei suoi membri, disposti ad accecarsi di fronte alla lampante verità dei fatti”.
Le parole strappate che i partecipanti decideranno di portare saranno unite in una gigantesca coperta patchwork, l’immagine di un’Italia fatta a pezzi che, seppur a fatica, può essere riunita. Per cominciare a farlo, alla manifestazione accorreranno in molti: il numero di pullman si moltiplica di giorno in giorno, partono da Vicenza, Pordenone, Mantova, Genova, Brescia, Pescara, Firenze, Torino, Bologna. Da Cuneo e Roma si arriva in treno.
Unica bandiera prevista, il tricolore.
m.
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