Ora che l'anno scolastico è iniziato e che possiamo tutti constatare come la riforma Gelmini ci colpisce, può essere interessante iniziare a riportare gli esempi concreti.
Questi sono tratti dalla Stampa del 23 settembre 2009, l'articolo è di Flavia Amabile.
1) Ieri un ragazzo dell’istituto alberghiero di Benevento si è sentito male. La mamma è andata a prenderlo. Entrando in aula si è trovata davanti a una scena che non si aspettava: i ragazzi erano in 39, costretti a dividersi in 3 un banco. Quello di Benevento non è un caso isolato: le classi con più di trenta alunni sono in tante scuole d’Italia visto che la Gelmini quest’anno ha aumentato ancora il limite massimo portandolo anche a 30 studenti nelle scuole superiori. Il problema è che cifre simili sono illegali dal punto di vista delle norme antincendio che prevedono massimo 25 alunni e di quelle igienico-sanitarie che stabiliscono una quadratura di 1,96 metri quadri a studente. Della questione si occuperanno i tribunali: il Codacons ha denunciato il ministro dell'Istruzione e i direttori degli uffici scolastici regionali a 104 procure per «interruzione e turbativa di pubblico servizio e violazione delle norme sulla sicurezza»
2) A dieci giorni dall’inizio dell’anno scolastico le associazioni di genitori di alunni disabili hanno perso le speranze di veder apparire gli insegnanti di sostegno che fino allo scorso anno si occupavano dei loro figli. I tagli hanno colpito anche loro, e così capita di tutto. Sette ragazzi con disabilità si sono trovati concentrati in una classe sola, seguiti da tre insegnanti di sostegno all’Istituto Professionale Francis Lombardi di Vercelli. Eppure i dati dicono che è stato rispettato il rapporto medio nazionale di un insegnante ogni due studenti, come vuole la legge, ma è aumentato il numero di alunni nelle classi e poi esistono delle differenze tra Regione e Regione: il Lazio, ad esempio, ha il peggior rapporto tra insegnanti di sostegno e alunni disabili (uno ogni 2,4).
3) Cinquantamila bambini in più resteranno nelle classi anche di pomeriggio, ha annunciato, trionfante, il ministro quattro giorni prima dell’inizio della scuola. Le classi a tempo pieno passano da 34.317 a 36.508, con un aumento dell'8 per cento. I genitori, però, sono andati a scuola con i loro figli e da un po’ di giorni raccontano una realtà molto diversa. A Bologna il tempo pieno si fa, è vero, ma lo pagano i genitori, dai 150 ai 300 euro l’anno.
4) Sempre a Bologna, all’istituto Albertazzi, per garantire le lezioni fino al pomeriggio gli alunni hanno sei insegnanti diversi nell’arco della giornata. (alla faccia del maestro unico!!, n.d.r.)
5) A Vado Ligure, nell’Istituto Comprensivo, invece, hanno preferito far proprio finta di nulla: i genitori hanno presentato le richieste in segreteria ma di tempo pieno non c’è traccia.
6) Il ministero dell'Istruzione sta studiando gli aspetti tecnici per introdurre un limite del 30% di presenza di alunni stranieri in classe, ha confermato il ministro Gelmini. Nel frattempo si creano scuole per soli stranieri come la elementare Pisacane, nel quartiere multietnico di Tor Pignattara di Roma. Quest’anno sarà frequentata quasi esclusivamente da alunni stranieri, circa il 97% degli iscritti: su 180 bambini solo 6 sono italiani. Lo stesso a Milano dove alla scuola elementare Radice su 96 alunni 93 sono immigrati.
Questi, temo, saranno solo alcuni degli esempi che dovremo raccogliere nelle prossime settimane.
giovedì 24 settembre 2009
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