mercoledì 19 novembre 2008

A tutti quelli che pensano che una volta approvata una legge sia cosa fatta

A tutti quelli che pensano che una volta approvata una legge sia cosa fatta, diciamo no, non perdete la speranza.
E’ vero che adesso, dopo che il decreto 137 è diventato legge 169 del 30 ottobre 2008, c’è un quadro normativo di riferimento preciso, ma la strada è ancora lunga.
Andiamo per ordine.
Il comma 3 dell’art. 64 della legge 133 (la finanziaria estiva) prevede che per la realizzazione delle finalità previste dallo stesso art. 64 il ministro dell’istruzione con il ministro dell’economia insieme predispongano un piano programmatico di interventi.
Lo schema di piano programmatico è stato approvato il 26 settembre.
Ma sempre l’art. 64 al comma 4 precisa che per l’attuazione del piano devono essere adottati entro 12 mesi “uno o più regolamenti”. E fino a quando non saranno approvati i regolamenti, le disposizioni di legge non sono attuabili.
Perché il piano programmatico venga recepito e tradotto in regolamenti ci vuole il parere delle Commissioni parlamentari, quello della Conferenza unificata Stato-Regioni, e quello, indispensabile, del Consiglio di Stato, che ha tempo 90 giorni per esprimersi.
Ci vuole il suo tempo: questo spiega la fretta del governo quando ha chiesto la fiducia alla Camera accorciando così i tempi del dibattito in Senato.
Se i regolamenti non saranno approvati entro i primi mesi del 2009 sarà poi molto difficile applicare la riforma Gelmini a partire all’anno scolastico 2009/2010. Pensiamo solo all’organizzazione didattica della scuola primaria: cosa potranno dire i dirigenti scolastici ai genitori che, tra poche settimane, devono iscrivere i figli alla prima elementare?
A favore del mantenimento del tempo pieno, teniamo poi conto che c’è una legge dell’ottobre di soli due anni fa, la 176/2007 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, recante disposizioni urgenti per assicurare l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2007-2008 ed in materia di concorsi per ricercatori universitari ", che non è mai stata abrogata. Io non sono un giurista ma qualcosa non mi torna.
Una speranza in più ce la dà anche la storia della riforma Moratti, che poteva non piacere ma che almeno aveva la decenza di una qualche motivazione pedagogica; di questa riforma del 2003, pochi lo dicono, molto è rimasto sulla carta, proprio a seguito della mobilitazione di genitori e insegnanti.
Forse non tutto procede liscio come ci vogliono far credere, spiega Silvia Bodoardo del Coogen, riportando le parole di Gennaro Loffredo, responsabile Dipartimento Nazionale Scuola e Formazione Professionale:
"Il decreto Gelmini è paralizzato. Infatti i decreti attuativi, che dovrebbero dire dove e come tagliare devono essere preceduti dal parere delle competenti commissioni parlamentari sul piano programmatico generale scritto dalla ministra e da Tremonti. Le commissioni, a loro volta, sono bloccate perché non hanno ancora ricevuto il parere della Conferenza delle Regioni. Che in realtà si sono espresse dicendo a chiare lettere che non può esserci alcuna collaborazione con il governo centrale. (…) Intanto l’Onda non si arresta. (…) Insomma si va avanti con determinazione e, soprattutto, con le idee chiare. Il ministero della pubblica istruzione è in netta difficoltà. La Gelmini licenzia il "padre" della riforma che porta il suo nome. Tito Varrone, capo dell’ufficio legislativo del ministero, assunto sei mesi fa circa, ha dovuto fare i bagagli e lasciare il suo ufficio. Ignote ancora le cause. Berlusconi continua rettificare in corso d’opera. Il maestro unico sembrerebbe essere diventato prevalente (…) Bossi si impunta ed ottiene che le scuole di montagna non saranno toccate. Insomma un governo che fa acqua da tutte le parti. Un governo messo a dura prova dalla forte spallata del Movimento. L’Onda ha aperto delle crepe. Presto arriverà la grande mareggiata che, speriamo, sommergerà il governo abbandonandolo al naufragio".
Tutto questo per dire che non è vero che una volta approvata una legge sia cosa fatta.

Fonte: http://www.retescuole.net

AS

1 commento:

milla ha detto...

Avevo perduto quasi del tutto la speranza, ma leggere queste notizie mi fa respirare un po' più liberamente dopo settimane.
Spero davvero che i provvedimenti senza criterio della Gelmini vengano smontati punto per punto da chi di dovere.
La scuola e la formazione non sono un esercizio di improvvisazione per politici distaccati dalla realtà.