giovedì 21 ottobre 2010

2010 - 2011: alla Sclopis si continua!

Dove tutto è incominciato
Nella scuola che fa gli italiani (anche Ahmed e Shu Wei)

così titola Annachiara Sacchi l’interessante articolo pubblicato il 6 ottobre 2010 sul «Corriere della Sera»,
sull’impegno che da mesi insegnanti ed allievi della Sclopis stanno dedicando alla realizzazione di alcuni progetti legati ai 150 anni dell’Unità d’Italia, che il prossimo anno avranno come protagonista Torino. Alcuni passi significativi:

Marina Bertiglia, responsabile della didattica del comitato «Italia 150˚», racconta: «Abbiamo investito tanto in questo progetto perché la scuola, da sempre, è un grande veicolo di costruzione dell’identità ».

Lo sanno bene all’elementare Sclopis, una sorta di istituzione (è stata costruita nel 1885 a pochi passi da piazza Statuto) che vanta alunni eccellenti come il cardinale Carlo Maria Martini e il poeta Guido Ceronetti (amatissimo dai bambini, a cui fa spesso visita). Qui, in alcune classi il 50 per cento degli studenti è straniero.

Ma l’atmosfera «deamicisiana» si respira ancora. Merito della struttura ottocentesca, dei corridoi grandissimi, delle aule affacciate sul cortile interno. Ma anche del continuo lavoro di «memoria » portato avanti dalle maestre. È nato così il piccolo museo della scuola, una stanza (aperta al pubblico) dove sono raccolti banchi antichi, registri, libri, pennini che raccontano epoche lontane.

Maria Elena Revelli, la maestra che cura con tre colleghe questo progetto (e molti altri), insiste sul «ricordo». «Abbiamo intervistato decine di ex allievi, visitato i luoghi storici della zona, preparato una serie di libri con il comitato per i 150 anni, letto e archiviato i giornali del 1961, l’anno del centenario».

Certo, non è semplice spiegare il Risorgimento alle elementari, visto che non è previsto nei programmi. «Ma i bambini sentono che è in arrivo un anniversario speciale». E la storia dell’Unità d’Italia «viene inserita comunque nelle ore di educazione alla cittadinanza». Anche la Sclopis sarà, in primavera, alle Officine Grandi Riparazioni. Con un progetto di scrittura creativa, un calendario, un giornalino, una conferenza. La linea del tempo che dal 1861 porta al 2011. «Il messaggio— dicono i maestri — è ancora valido: uniti si cresce».

marisa


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