Niente soldi ai libri di scuola.
Il governo ripropone la manovra fallita nel 2009 e cancella il fondo da 103 milioni.
Lo scorso anno le risorse erano ricomparse nel decreto di Natale, ma questa volta sarà più difficile.
Dalla discussione di ieri a Montecitorio, alla commissione Cultura, risulta che nel 2011 il governo non ha previsto i fondi per rendere gratuiti i libri testo delle scuole dell’obbligo. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti intende dunque far saltare una delle misure caratteristiche della scuola pubblica dal 1967, cioè il fondo per i libri destinato ai bambini provenienti da famiglie meno abbienti, che serve a garantire il diritto allo studio a tutti i ragazzi. Il capitolo di bilancio della legge Finanziaria che prevede lo stanziamento di 103 milioni per la gratuità dei libri scolastici è stato nuovamente tagliato e ridotto a zero per il prossimo anno. Se le cose resteranno come sono, e non ci sarà uno stanziamento ulteriore nell’annunciato decreto di Natale, tutte le famiglie che mandano i bambini alle primarie (o che sfruttano il comodato d’uso gratuito nella scuola superiore) saranno costrette a sborsare i soldi per i libri di tasca propria.
Dalla discussione di ieri a Montecitorio, alla commissione Cultura, risulta che nel 2011 il governo non ha previsto i fondi per rendere gratuiti i libri testo delle scuole dell’obbligo. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti intende dunque far saltare una delle misure caratteristiche della scuola pubblica dal 1967, cioè il fondo per i libri destinato ai bambini provenienti da famiglie meno abbienti, che serve a garantire il diritto allo studio a tutti i ragazzi. Il capitolo di bilancio della legge Finanziaria che prevede lo stanziamento di 103 milioni per la gratuità dei libri scolastici è stato nuovamente tagliato e ridotto a zero per il prossimo anno. Se le cose resteranno come sono, e non ci sarà uno stanziamento ulteriore nell’annunciato decreto di Natale, tutte le famiglie che mandano i bambini alle primarie (o che sfruttano il comodato d’uso gratuito nella scuola superiore) saranno costrette a sborsare i soldi per i libri di tasca propria.
marisa
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