giovedì 4 novembre 2010

Dal quotidiano: Repubblica.it del 4 novembre 2010

Mancano i professori supplenti. "Le maestre salgano in cattedra"

A Bernate Ticino un preside decide di far fronte in modo creatito alla cronica assenza di docenti. Ma le candidate protestano e interpellano in sindacato: "Provvedimento assurdo e contrario alla legge".

Maestre elementari mandate a fare supplenza alle vicine scuole medie, visto che non lì ci sono insegnanti per sostituite i colleghi assenti. Succede all'istituto comprensivo di Bernate Ticino, dove il preside Giuliano Fasani ha deciso di fare fronte in modo creativo alla cronica assenza di docenti, conseguenza dei tagli del governo all'istruzione. Ma le maestre non ci stanno, e hanno scritto lettere di protesta contro un provvedimento che considerano "assurdo e contrario alla legge". Loro, abituate a curare i bambini, non sono abilitate per insegnare a ragazzini 13enni. E nemmeno vogliono avere la responsabilità di dovere vigilare sui preadolescenti, più agitati.

Fai-da-te, ultima frontiera della scuola in crisi

Il problema si pone per le supplenze brevi, di uno o due giorni, che ricadono economicamente sulle spalle della scuola. E l'istituto, a corto di quattrini come tutti, si è arrangiato a modo suo. Le maestre di Bernate hanno scritto a Cgil, che impugnerà le circolari con cui la presidenza ha deciso di mandare le maestrine alle medie. Ma dal 21 ottobre il preside (…) ha comunicato alle maestre che sono loro a doversi spostare per andare in classe dagli studenti "grandi".

La risposta di FLC CGIL: "Quello che il preside sta facendo è del tutto illegittimo. Anzitutto, spostando i docenti da un tipo di scuola all'altro calpesta il contratto di lavoro. E poi, cosa più importante, sottraendo le maestre alla scuola elementare interrompe i progetti didattici. Le insegnanti a disposizione dovrebbero essere impiegate per le cosiddette ore di "compresenza", caposaldo del modello didattico del tempo pieno".

marisa

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