mercoledì 17 novembre 2010

SCONTRO SU POMPEI: 17 ARCHEOLOGI CONTRO BONDI

da: «Internazionale», mercoledì 17 novembre 2010

Scontro tra 17 soprintendenti con una lettera e il ministro Bondi. Il quale se la prende e definisce “gravissima” l'iniziativa con cui i responsabili dell'archeologia di molte zone d'Italia dicono che bisogna cambiare mentalità e pensare a curare i monumenti, non allo scintillio mediatico che non impedisce affatto crolli e dissesti e anzi distoglie dalla tutela.«È ora che la cultura dell'emergenza ceda il passo a quella della manutenzione, ordinaria e straordinaria, a cura delle strutture e degli staff tecnico-scientifici che quei monumenti, quei siti, quei musei conoscono e tutelano», scrivono i 17 archeologi del ministero.

«La valorizzazione come concetto mediatico - sottolineano contestando il ricorso ai commissari - non può sostituirsi al paziente e faticoso lavoro di monitoraggio, consolidamento e restauro, che è poco visibile e poco mediatico».I soprintendenti risponsono così a Bondi che, dopo il crollo della Schola Armaturarum di Pompei, li criticava perché mancherebbero di capacità manageriali e non sanno spendere.
«I pesanti tagli - scrivono - soprattutto degli ultimi anni hanno aggredito un bilancio complessivo già inadeguato» insieme a «riduzioni del personale, blocco delle assunzioni, appesantimento di normative e procedure di spesa».
Emblematico il caso di Pompei , scrivono, dove i tagli hanno fatto i loro effetti «insieme alla decisione di commissariare il sito archeologico con figure professionali diverse dai tecnici specializzati (prima un prefetto in congedo, poi un funzionario della Protezione Civile)».

Seguono le firme dei 17 soprintendenti archeologi

marisa

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