Da: Retescuole.net
riportiamo per intero la lettera a commento della recente "visita a sorpresa" del ministro Gelmini all'Istituto Superiore G. Falcone di Gallarate, illuminante (se ancora fosse necessario) dell'indifferenza del governo e dei suoi rappresentanti nei confronti della società civile, indifferenza radicata in un'incomunicabilità alimentata dall'arroganza e dall'abuso di potere:
Gallarate (Varese), 17/1172010
Gelmini a porte chiuse
Egregio Direttore,gli studenti e gli insegnanti dell'Istituto Falcone di Gallarate sono stati mandati a casa, senza preavviso, nel pomeriggio di venerdì 12 novembre.Alla loro richiesta di spiegazioni è stata data una sola risposta: "ordini superiori".Si è poi saputo che la scuola era stata svuotata per permettere la visita del Ministro della Istruzione Maria Stella Gelmini.Al di là delle possibili implicazioni relative alla immotivata interruzione di un servizio pubblico, resta il fatto sconcertante: contro ogni logica e per la prima volta in cento cinquant'anni di Gallarate Città (e di Italia Unita) la visita del Ministro responsabile delle scuole è avvenuta allontando da scuola gli studenti e i professori.Non era mai successo negli anni risorgimentali e sotto la monarchia, non era mai successo nè sotto il fascismo nè in periodo repubblicano.Diversamente da tutti i suoi predecessori la ministra non è entrata nella scuola per colloquiare con i ragazzi e con i loro insegnanti: al contrario, li ha fatti allontanare prima di fare il suo ingresso.Evidentemente a lei interessava solo la passerella per la stampa, le lodi dei politici amici, la ribalta per una propaganda fuori luogo, poi ripresa anche nella nuova Galleria d'Arte Moderna.Io penso che il Ministro dell'Istruzione ridotto ad entrare di soppiatto nelle scuole per evitare di confrontarsi con chi siede nei banchi e in cattedra, dichiari in questo modo il proprio fallimento e dia una tragicomica ma realistica immagine di un governo sempre più lontano dai cittadini. D'altra parte, proprio poche settimane fa, aveva già destato scalpore l'intera mattinata trascorsa dal capo del governo cav. Berlusconi fra le giovani dell'istituto privato CEPU, di cui lodava la bellezza estetica, trascurando completamente le fatiscenti scuoli pubbliche lì accanto.Anche quella era una immagine dello stato in cui è oggi ridotta l'Italia.
Distinti saluti
Antonio Rubino - Gallarate
e un suo concittadino aggiunge, nella lettera indirizzata al direttore di www.varesenews.it:
“Per un puro caso, proprio mentre la ministra era in città, nelle scuole materne ed elementari gallaratesi si raccoglievano fondi - da 8 a 12 euro per bambino - per l'acquisto di pennarelli e carta igienica e si protestava per il taglio del tempo pieno, dei progetti didattici e delle attività para scolastiche. Nello stesso momento, la società sportiva cittadina che in decine di anni di attività aveva avviato al nuoto migliaia di bambini gallaratesi doveva fare i conti con una "ingiunzione di pagamento" emanata dalla Azienda Municipalizzata che ne decretava, di fatto, la chiusura”.
E che dire - aggiungiamo noi - delle lodi e degli apprezzamenti tributati al ministro dalla direttrice dell'Istituto e da varie figure istituzionali locali?
Come disse un ottimo conoscitore di certe virtù italiane:
"La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi».
riportiamo per intero la lettera a commento della recente "visita a sorpresa" del ministro Gelmini all'Istituto Superiore G. Falcone di Gallarate, illuminante (se ancora fosse necessario) dell'indifferenza del governo e dei suoi rappresentanti nei confronti della società civile, indifferenza radicata in un'incomunicabilità alimentata dall'arroganza e dall'abuso di potere:
Gallarate (Varese), 17/1172010
Gelmini a porte chiuse
Egregio Direttore,gli studenti e gli insegnanti dell'Istituto Falcone di Gallarate sono stati mandati a casa, senza preavviso, nel pomeriggio di venerdì 12 novembre.Alla loro richiesta di spiegazioni è stata data una sola risposta: "ordini superiori".Si è poi saputo che la scuola era stata svuotata per permettere la visita del Ministro della Istruzione Maria Stella Gelmini.Al di là delle possibili implicazioni relative alla immotivata interruzione di un servizio pubblico, resta il fatto sconcertante: contro ogni logica e per la prima volta in cento cinquant'anni di Gallarate Città (e di Italia Unita) la visita del Ministro responsabile delle scuole è avvenuta allontando da scuola gli studenti e i professori.Non era mai successo negli anni risorgimentali e sotto la monarchia, non era mai successo nè sotto il fascismo nè in periodo repubblicano.Diversamente da tutti i suoi predecessori la ministra non è entrata nella scuola per colloquiare con i ragazzi e con i loro insegnanti: al contrario, li ha fatti allontanare prima di fare il suo ingresso.Evidentemente a lei interessava solo la passerella per la stampa, le lodi dei politici amici, la ribalta per una propaganda fuori luogo, poi ripresa anche nella nuova Galleria d'Arte Moderna.Io penso che il Ministro dell'Istruzione ridotto ad entrare di soppiatto nelle scuole per evitare di confrontarsi con chi siede nei banchi e in cattedra, dichiari in questo modo il proprio fallimento e dia una tragicomica ma realistica immagine di un governo sempre più lontano dai cittadini. D'altra parte, proprio poche settimane fa, aveva già destato scalpore l'intera mattinata trascorsa dal capo del governo cav. Berlusconi fra le giovani dell'istituto privato CEPU, di cui lodava la bellezza estetica, trascurando completamente le fatiscenti scuoli pubbliche lì accanto.Anche quella era una immagine dello stato in cui è oggi ridotta l'Italia.
Distinti saluti
Antonio Rubino - Gallarate
e un suo concittadino aggiunge, nella lettera indirizzata al direttore di www.varesenews.it:
“Per un puro caso, proprio mentre la ministra era in città, nelle scuole materne ed elementari gallaratesi si raccoglievano fondi - da 8 a 12 euro per bambino - per l'acquisto di pennarelli e carta igienica e si protestava per il taglio del tempo pieno, dei progetti didattici e delle attività para scolastiche. Nello stesso momento, la società sportiva cittadina che in decine di anni di attività aveva avviato al nuoto migliaia di bambini gallaratesi doveva fare i conti con una "ingiunzione di pagamento" emanata dalla Azienda Municipalizzata che ne decretava, di fatto, la chiusura”.
E che dire - aggiungiamo noi - delle lodi e degli apprezzamenti tributati al ministro dalla direttrice dell'Istituto e da varie figure istituzionali locali?
Come disse un ottimo conoscitore di certe virtù italiane:
"La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi».
Marisa
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