mercoledì 9 febbraio 2011

Firenze: Staino, Pelù, Ovadia & Co.Maratona contro i tagli alla cultura
Venerdì 11 febbraio 2011


«La corazzata Potemkin non è una boiata», era l’ora! Ad affermare ed argomentare questa tesi giustamente antifantozziana sarà Wlodek Goldkorn, responsabile per la cultura de L’espresso. Lo farà durante la kermesse di due giorni ideata dall’Associazione “Quelli del Puccini”, contro i tagli alla cultura del governo, cui seguono come un nefasto domino quelli operati molto spesso anche dagli enti locali, come è accaduto a Firenze.

Trentasei ore di interventi e musica per segnalare come ormai, a detta di Sergio Staino, presidente dell’associazione promotrice, e Claudio Martini, ex presidente della Regione e presidente dell’Orchestra Regionale Toscana, si sia abbondantemente superato il livello di guardia. Venerdì alle 15, al Teatro Puccini di Firenze, comincerà proprio Martini spiegando le ragioni di questa kermesse e illustrando anche come e perché «sia il caso di non tagliare più i fondi destinati alla cultura e casomai sia invece il caso di rivolgersi altrove».

A seguire Sandra Bonsanti, di Libertà e Giustizia, parlerà delle “Piccole biblioteche e la cultura diffusa nel territorio” e via con la lunga teoria di interventi che si susseguiranno fino alle 24 di sabato.

Da Gianni Cuperlo, del Centro Studi del Pd, a Sergio Givone, filosofo, da Moni Ovadia, attore e scrittore, a Michela Murgia, scrittrice, da Piero Pelù a Paolo Hendel in un susseguirsi di interventi la cui durata sarà di 5 minuti. A rompere il ritmo e a alleggerire la manifestazione i contributi musicali del Sestetto d’archi dell’Ort, dei Gatti Mèzzi, Leo Brizzi e Maria Grazia Campus, Ares Tavolazzi, Stefano Cocco Cantini, Martinicca Boison e altri. Andrea Camilleri aderirà con un collegamento video, Paolo Virzì ed altri hanno fatto avere la loro adesione pur non potendo venire.

«Fra le cose da discutere c’è la possibilità di lanciare una legge di iniziativa popolare per favorire le agevolazioni fiscali per i privati che investono in cultura, come avviene in molti paesi occidentali - spiega Martini -. Stando così le cose il 2011 si annuncia come un anno micidiale e il 2012 sarà anche peggio: saranno centinaia e centinaia i posti di lavoro che si perderanno in questo settore».

m.

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