mercoledì 15 dicembre 2010


m.
ROMA, 14 dicembre 2010


Dinanzi alle immagini della dimostrazione tenutasi ieri a Roma, è difficile non andare con il pensiero alle dinamiche del G8 di Genova nel 2001....

Lasciamo la parola alla Rete Universitaria Nazionale:

“I responsabili delle violenze hanno compiuto un atto gravissimo che condanniamo con fermezza: sono dei facinorosi che nulla hanno a che fare con la protesta di questi mesi” (...) la solidarietà agli agenti di sicurezza aggrediti e feriti e ai tanti studenti che hanno difeso le proprie istanze, in maniera pacifica e non violenta”.

Non manca la critica a Maroni: “i black block erano visibili e ben riconoscibili, con i loro carrelli pieni di armi contundenti e bombe carta. E’ gravissimo che a centri sociali e professionisti degli scontri di piazza sia stato concesso di attuare violenze premeditate, mettere a rischio le vittorie di questi mesi del movimento e l’incolumità fisica di tanti studenti, veri, che erano in piazza. Non strumentalizzate gli studenti”.
m.

lunedì 13 dicembre 2010



martedì 14 dicembre · 17.00 - 20.00
Torino Piazza Castello, manifestazione organizzata da La Fabbrica di Torino

m.

Eco: «Sono nato sotto il fascismo. Non voglio morire sotto Berlusconi»

''Sono nato sotto il fascismo. Desidererei tanto non dover morire sotto Berlusconi'': e' quanto si augura Umberto Eco in un'intervista pubblicata oggi dalla stampa tedesca. ''Di questo sono sicuro - sottolinea lo scrittore -. Non sono felice della situazione in Italia e non si tratta piu' tanto di me stesso, per questo sono troppo vecchio. Ma dei miei figli e dei miei nipoti, per i quali desidererei qualcos'altro''.

Nell'intervista, pubblicata dai quotidiani Berliner Zeitung e Frankfurter Rundschau, Eco paragona il presidente del Consiglio a Napoleone III e commenta che, anche se Berlusconi ''morisse domani'', il ''sistema Berlusconi'' continuerebbe ad avere un ''influsso fuori dai confini dell'Italia''.

marisa
Da: UNITA’ , lunedì 13 dicembre 2010


Roma blindata, la Questura non autorizza cortei

Centro di Roma con “zona rossa” blindata a cortei, studenti e manifestanti d'ogni ordine e grado con una strategia che ricorda il drammatico G8 del 2001 a Genova. Al momento la Questura non autorizza dimostrazioni. In concomitanza con la fiducia alla Camera studenti delle superiori e universitari hanno già promesso cortei per provare ad arrivare fino a Montecitorio e contestare la riforma Gelmini.
Ma nella capitale arriveranno anche cittadini da l'Aquila ancora in macerie, campani devastati dalla monnezza per le strade, ci sarà il popolo Viola, ci saranno precari dello spettacolo. Ma la Questura alza paletti e mette divieti d'ingresso.

Ai parlamentari viene suggerito di arrivare presto a Palazzo Madama e a Montecitorio. Eppure dissentire, senza violenza certamente, è una delle colonne della democrazia.

I CORTEI DEGLI STUDENTI Gli studenti sono determinatissimi alla protesta. Se passa la fiducia infatti passa anche la contro-riforma firmata da Mariastella Gelmini. Il coordinamento principale di studenti medi e universitari sarà alle 10.30 al Colosseo. Vari i cortei che dovranno confluire ai Fori Imperiali: quello principale partirà alle 9.30 alla Sapienza in piazzale Aldo Moro. La parola d'ordine: “Uniti contro la crisi”. Altri assembramenti saranno sparsi per tutta la città. Ad esempio a Ostiense e a piazza della Repubblica.

POPOLO VIOLA: NON CI HANNO AUTORIZZATO Il movimento del Popolo Viola, che ha visto oscurata la sua pagina Facebook, pensava di mandare una rappresentanza davanti alla Camera e ritrovarsi in piazza Santissimi Apostoli (è vicina a piazza Venezia), invece l'autorizzazione non è arrivata. Ma loro ci saranno.

I PRECARI DELLO SPETTACOLO E DELLA CONOSCENZA A irrobustire la protesta arriveranno i lavoratori precari dello spettacolo dal vivo, ricercatori con il bollino di scadenza già impresso e altri che lo avranno grazie al ministro Gelmini. Il movimento 0.3 (sito blog.spot.com) aderisce con la Rete 29 aprile, formato da ricercatori e, appunto, i “precari della conoscenza”.

marisa

giovedì 9 dicembre 2010

Da: LASTAMPA.IT
cronaca
09/12/2010

Bruino, niente fondi alla scuola - I genitori avviano una class action

E' la prima iniziativa legale simile in Italia: "Il ministero deve rimborsarci 133mila euro"

Parte da Torino la prima «class action» a livello nazionale sui mancati finanziamenti alla scuola. L’iniziativa collettiva, presentata oggi, è organizzata dalla Flc-Cgil di Torino e dal Comitato Sos scuole Bruino, piccolo centro alle porte di Torino. Sarà inoltrata domani al Miur.

La ragione dell’azione si basa sull’assunto che, se il ministero non avesse tagliato i fondi, i genitori dei 700 studenti di Bruino (Torino) non sarebbero stati costretti a pagare per il normale funzionamento della scuola. Il Comune ha infatti richiesto per ogni alunno una quota di 25 euro lo scorso anno e di 50 euro per l’anno scolastico in corso al fine di coprire le spese ordinarie: 1.300 euro per carta igienica e sapone, 1.600 euro per la carta, 3.000 euro per toner e cartucce delle stampanti e 6.000 euro per i costi dell’assicurazione degli studenti.La cifra su cui si basa l’iniziativa legale ammonta a 133.000 euro, pari al 30% del bilancio complessivo degli istituti, cioè la spesa che le famiglie hanno dovuto sostenere a partire dal 2006 per i finanziamenti ordinari necessari al funzionamento delle strutture scolastiche.

«L’iniziativa - ha spiegato Igor Piotto, segretario generale Flc-Cgil Torino - non ha carattere risarcitorio, ma è finalizzata al corretto funzionamento dell’amministrazione. I fondi sono stati stanziati dal ministero - ha proseguito - ma sono confluiti nel capitolo ’residui attivì, una voce di bilancio che li rende disponibili solo virtualmente. L’obiettivo - ha concluso - è di aprire una breccia nel sistema e di estendere iniziative simili a livello nazionale». «La Flc-Cgil - ha confermato Annamaria Santoro della segreteria nazionale - sostiene iniziative come questa e si propone di presentarne altre nel prossimo futuro».

Per garantire il servizio scolastico, il Comune di Bruino intanto ha anticipato i fondi per le spese non differibili, ma ha chiesto il contributo ai genitori: «Il problema - ha sottolineato Andrea Appiano, sindaco di Bruino - è che da quest’anno siamo stati costretti ad aumentare la richiesta alle famiglie e, di questo passo, l’anno prossimo dovremo incrementarla ulteriormente».L’iter legale della class action prevede domani la presentazione dell’iniziativa al Miur. Se non ci saranno riscontri entro 90 giorni, il documento sarà proposto, sotto forma di ricorso, al Tar del Piemonte.


marisa

martedì 7 dicembre 2010


Da: Repubblica, 7 dicembre 2010

Scala, incidenti e proteste nel giorno della "Valchiria"
In scena la "Valchiria" con la direzione di Barenboim. Clima tesissimo in piazza

16.22
Situazione sotto controllo. Non sono più di un centinaio i giovani dei collettivi universitari e studenteschi che sono stati caricati da polizia e carabinieri che li hanno spinti a colpi di manganello in fondo a piazza della Scala. Le forze dell'ordine in assetto antisommossa e i giovani, molti dei quali indossano un cappellino da Babbo Natale, una decina quelli con i caschi, si fronteggiano proprio sotto Palazzo Marino ma la situazione, pur essendo molto tesa, è al momento sotto controllo. Un altro robusto cordone di poliziotti blocca l'ingresso e l'uscita, anche dei molti turisti, dalla Galleria Vittorio Emanuele. Gli incidenti hanno cambiato volto e clima alla manifestazione dei rappresentanti della cultura, del teatro e dei sindacati contro i tagli previsti dalla Finanziaria.

16.12
Feriti un poliziotto e un carabiniere. Il poliziotto è rimasto leggermente ferito alla testa ed è stato medicato sul posto da un'ambulanza, mentre il carabiniere è rimasto coinvolto nell'esplosione di una bomba carta e in questo momento è medicato dagli operatori del 118.

16.08 Moni Ovadia: "La cultura non è spreco"E' un Moni Ovadia "furibondo" quello arrivato in piazza della Scala per unirsi alla protesta dei lavoratori del teatro . "La cultura non è uno spreco - dice Ovadia - Per un euro investito in cultura ne ricadono tra i 4 e i 12 sul territorio".

15.55
Incidenti in piazza. Tafferugli in piazza della Scala a Milano in occasione della prima della Valchiria tra studenti e Forze dell'ordine. Circa 50 manifestanti stanno protestando contro la riforma Gelmini e hanno sfondato le transenne poste a protezione a lato della piazza. I carabinieri in tenuta antisommossa li hanno respinti usando gli scudi e qualche manganellata.

15.45 Fischietti, trombette e vuvuzela. Studenti e lavoratori della cultura stanno protestando rumorosamente davanti al Teatro alla Scala. Circa 200 fra studenti e dipendenti dei settori legati alla cultura stanno protestando attorno alle transenne poste da carabinieri e polizia attorno alla piazza. I manifestanti stanno scandendo slogan contro i tagli alla cultura.


m.

m.

NAPOLI (7 dicembre) - Decine di sveglie fatte suonare lungo un corteo a Napoli organizzato da un gruppo di operatori culturali di Napoli per «destare dal letargo culturale e civile i cittadini e reagire ai tagli ed alle riforme proposte dal governo».

È questa l'iniziativa promossa da "Quelli di San Crispino", un'associazione alla quale aderiscono artisti ed operatori di cultura affiancati oggi anche da una rappresentanza di studenti.I manifestanti, molti dei quali vestiti di nero e con il volto truccato di bianco, hanno raggiunto da piazza del Gesù piazza del Plebiscito scandendo slogan a favore della cultura ed esortando la gente a partecipare ad altre iniziative in attesa del voto di fiducia previsto per il 14 dicembre alle Camere.

M.
THYSSEN: 3 ANNI DOPO



Elmetti gialli per non dimenticare che la sicurezza sul lavoro viene prima di tutto. A tre anni dalla terribile notte che sconvolse la città, sono comparsi sui monumenti torinesi più famosi: un'azione simbolica ideata dall'associazione Terra del Fuoco per ricordare che la tragedia costata la vita a sette operai può avvenire di nuovo. Ma anche un modo per annunciare la manifestazione di mercoledì 8 dicembre, quando un corteo «per il lavoro sicuro, tutelato e responsabile» sfilerà da piazza Statuto fino al centro di Torino. Nel cuore e nella mente la terribile agonia di quei giorni del dicembre 2007.
Da: IL FATTO QUOTIDIANO, 6 dicembre 2010

Scelte individuali

Di Roberta Covelli

Non dico che me l’aspettassi, ma è successo. Il primo scontro, nel vero senso della parola, con le forze dell’ordine mi ha procurato una frattura composta alla scapola.E non è uno scontro fortuito, ineluttabile necessità di preservare l’ordine, la causa. No. È l’univoca interpretazione del diritto dell’uomo con la divisa o con il distintivo che, di fronte all’emergenza di tutelare il rappresentante delle istituzioni o della casta dalle domande che potrebbero turbarlo, pensa sia legittimo spingere violentemente una ragazza contro una porta, trascurando, in un solo colpo, principi della fisica e della Costituzione.

(Per dovere di cronaca, il fatto
è di lunedì 29 novembre 2010 a Milano, palazzo Clerici, e il casuale rappresentante delle istituzioni era Massimo D’Alema).

Non mi lamento. Il danno è relativamente circoscritto ad un paio di settimane di inattività. Ma che fare, allora, di fronte a questo avviso, non importa se dalla sorte o dal funzionario? Accettarlo come consiglio a farsi i fatti propri o ribellarsi all’idea che l’abusata ragion di Stato debba prevalere comunque sulla Legge? C’è qualcosa che non va in questo sistema, che tollera le debolezze interpretative di alcuni (ho scritto alcuni, ad uso di ministri e non, dediti all’indignazione ogni qualvolta si osi parlare di forze dell’ordine in tono meno che encomiabile) quando addirittura non giunge a premiarli.

Ho conosciuto Vincenzo, un italiano emigrato in Irlanda, per pochi giorni in Italia per girare un documentario su come si possa testimoniare l’impegno civile. Ha voluto intervistare anche me, chiedendomi espressamente che cosa pensassi del vecequestore
di Brescia del quale, da YouTube, aveva colto le gesta.

Ecco, se qualcuno che vive all’estero trova importante formulare questa domanda, significa che altrove, in paesi che giudichiamo avanzati, un comportamento del genere non sarebbe ammesso e, nel caso capitasse, sarebbe punito. Invece pare che in Italia manifestare il proprio pensiero con un corteo, un volantino o una domanda sia giudicato sconveniente e che la prevedibile identificazione, quanto la fortuita manganellata, vogliano avvertire inequivocabilmente il cittadino sui pericoli reali della libertà di manifestare. E si colpiscono i più deboli, per far loro cambiare idea, o i più rappresentativi, per intimidire chi vorrebbe seguirli (…).E così l’espulsione dell’extracomunitario reo di reclamare un diritto o la repressione della cittadinanza defraudata della salute (Terzigno) o della ricostruzione (terremotati davanti a Montecitorio) si riassumono nell’abusato slogan sempre banalmente attuale del “colpirne uno per educarne cento”.

C’è un solo modo per rispondere all’arroganza del potere: non sottostare al ricatto, continuare ad esprimere senza inibizioni le proprie idee, nonostante tutto, come stanno facendo egregiamente gli studenti che hanno occupato i simboli della cultura o come continuano a fare coloro che hanno comunque a cuore le sorti del loro futuro e del nostro Paese, mettendo davvero in pratica le parole di Gandhi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”.
Con i fatti e con le scelte individuali, quali che siano le conseguenze, perché nulla è peggio di abituarsi allo schifo e diventarne complici.

marisa

giovedì 2 dicembre 2010


Università, slitta il voto al Senato - In Aula dopo dibattito su fiducia

La decisione presa dalla conferenza dei capi gruppo. Forte l'opposizione delle minoranze contro l'ipotesi di calendarizzazione prima del 14 dicembre.

La reazione del ministro Gelmini. ''L'opposizione, per motivi di pura propaganda politica, mette a rischio provvedimenti urgenti e indispensabili per l'università italiana. Senza l'approvazione rapida del ddl non si potranno bandire posti da ricercatore, non potranno essere garantiti gli scatti di stipendio, non saranno banditi nuovi concorsi'', è stato il commento del ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini. ''Sono comunque fiduciosa: il 14 dicembre il governo Berlusconi incasserà la fiducia del Parlamento e il ddl diventerà legge entro l'anno. Il governo Berlusconi potrà dunque proseguire la sua opera riformatrice nell'interesse del Paese'', ha concluso.

marisa

marisa

senza parole
marisa
Dopo le manifestazioni di questi giorni:

Genova, Questura chiede video e foto a giornalisti

"Si richiede, con cortese sollecitudine, una copia delle registrazioni video e dei servizi fotografici effettuati dai vostri operatori durante la manifestazione studentesca del 30 novembre scorso a Genova". Così, per la seconda volta in pochi giorni, la Questura chiede alle redazioni e ai singoli fotogiornalisti la trasmissione di video riprese e immagini realizzate durante le manifestazioni di piazza. A denunciare la vicenda sono Marcello Zinola, segretario della Associazione Ligure dei Giornalisti, e Attilio Lugli, Presidente Ordine dei Giornalisti della Liguria.

marisa

mercoledì 1 dicembre 2010





30 novembre 2010: il DDL Gelmini passa alla Camera con 307 voti a favore, 252 contrari e 7 astenuti. Ora tocca al Senato.



martedì 30 novembre 2010


30 novembre 2010

DDL Gelmini: oggi si discute, tra l'altro, l'equiparazione delle università telematiche come il CEPU alle università statali....
Protesta Studenti. Margherita Hack: "Una rivolta era necessaria. Andate avanti"

ROMA - "Finalmente si fanno sentire" , ha detto l'astrofisica Margherita Hack ai microfoni di Cnr Media, riferendosi alla protesta degli studenti contro il Ddl Gelmini.

"Una rivolta di tutto il mondo studentesco, dei docenti, dei ricercatori, era necessaria. Si sta distruggendo un bene fondamentale per il futuro del paese. Solo un governo di ignoranti può pretendere di agire in questo modo. Gli studenti non manifestano a favore dei baroni, come dice la Gelmini, ma a favore di se stessi, dell'università". E poi ha aggiunto: "L'università non è un covo di gente messa in cattedra per favoritismi. Certo, ci sono episodi di questo tipo, ma sono episodi. In cattedra c'è molta gente valida. E lo prova il fatto che quando i nostri giovani emigrano, all'estero fanno fortuna e si trovano bene. Il che dimostra che la preparazione delle nostre università è buona."
Parigi, stendardo degli studenti Erasmus sull'Arco di Trionfo



DA PARIGI A COPENHAGEN CONTRO IL DDL GELMINI
30 novembre 2010


marisa









marisa
Il “Manifesto dei 500”

invita

Giovedì 9 dicembre, ore 20.45 presso la Sala conferenze del Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e delle Libertà in corso Valdocco 4,a - Torino per la Presentazione della Lettera Aperta al Presidente della Repubblicaper la riconquista dei Programmi Nazionali e per la difesa della libertà d'insegnamento. Alla vigilia dei 150 anni dell'Unità d'Italia, come è possibile che i ragazzi arrivino a 13 annisenza conoscere nulla del Risorgimento, del fascismo, della Resistenza, della nascita della nostra Repubblica?

Il Comitato genitori Pacchiotti

Il dépliant informativo dell'iniziativa è scaricabile dal sito: www.manifesto500.altervista.org

m.
Dalla Rassegna stampa di martedì 30 novembre 2010

COTA, CHI ASSALTA LA REGIONE NON RAPPRESENTA
GLI STUDENTI PIEMONTESI
UNIVERSITA': TORINO

«C’è un brutto clima, e chi lo alimenta e non ne prende le distanze dovrebbe farsi un esame di coscienza. Quella di oggi sotto gli uffici della Regione non è stata una manifestazione, ma sono stati atti di violenza fotocopia di quelli avvenuti ieri in Senato. Le conseguenze non sono state gravi solo grazie al pronto intervento delle Forze dell'Ordine. Questi facinorosi, che vanno isolati, non rappresentano gli studenti piemontesi, che studiano con impegno con la prospettiva di trovare un lavoro e non fanno queste cose». E’ quanto ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, in merito alla protesta degli studenti davanti al palazzo della Regione in piazza Castello a Torino.
marisa
UNA SCUOLA ITALIANA

Da: COOGEN Torino

A Torino durante il Torino Film Festival si terrà la presentazione di un documentario girato negli scorsi mesi alla scuola elementare Pisacane di Roma, frequentata in buona parte da ragazzi non italiani (ma moltissimi italofoni) e per questo più volte attaccata dai media e da parti dellapolitica romana.

Il titolo del documentario è "Una Scuola Italiana" (sito
http://unascuolaitaliana.blogspot.com/), sarà proiettato martedì 30 novembrealle ore 17.00 al cinema Greenwich, mercoledì 1 dicembre alle ore 12.00 sempre al Greenwich e infine giovedì 2 dicembre alle ore 22.00 al cinemaNazionale. Ingresso a pagamento.

marisa

giovedì 25 novembre 2010



"Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati".

Bertold Brecht



TORINO, 25 novembre 2010







Costituzione Italiana, art. 1:

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.


Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Iniziative: Gruppo Abele, Torino
Leggiamoci forte

Tutti i sabato pomeriggio alla libreria "La Torre di Abele" di via Pietro Micca, 22 a Torino, un'iniziativa dedicata a grandi e piccoli: dalle ore 16,30 alle ore 17,30 librai, insegnanti, bibliotecari e amici lettori saranno protagonisti di uno spazio dedicato alla lettura ad alta voce. Per saperne di più e per partecipare è possibile contattare la libreria. Libreria Giunti al Punto

La Torre di Abele, Via P. Micca, 22 - Torino
Tel. 011537777 - 0115176360

m.


Luminarie multilingue? uno scandalo!

da: ReteScuole

La rimozione delle luminarie natalizie multilingue in via Padova, ordinata dall’assessore all’Arredo Urbano Maurizio Cadeo (a seguito, a suo dire, delle "proteste di famiglie e cittadini"), è un atto assurdo e di sconcertante idiozia. Retescuole fa proprio il progetto nato dalla fantasia dell’artigiano Claudio Sighieri.

Sulla home page del sito www.retescuole.net – i genitori possono trovare il volantino in allegato, che recita “Buon anno nuovo” in tutte le traduzioni che siamo riusciti a reperire. Ci auguriamo che le scuole accolgano l’invito di stamparlo e appenderlo ai cancelli, perché … nella mia scuola nessuno è straniero.
Traduzioni in ulteriori lingue possono essere inviate a info@retescuole.net per doverose integrazioni.

Buon anno nuovo alla scuola pubblica e ai suoi alunni e alunne, qualunque lingua parlino,
Retescuole

m.

mercoledì 24 novembre 2010

"Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio"
Abraham Lincoln


Il ministro Gelmini oggi ha dichiarato:

«Gli studenti che contestano le riforme del governo rischiano di difendere i baroni, i privilegi e lo status quo. Alcuni studenti vengono strumentalizzati da esponenti politici della sinistra che oggi hanno deciso di inscenare una sceneggiata sui tetti delle università».
m.


Difesa di precari, donne, immigrati, operai di fabbriche, pensionati, disoccupati, studenti e dipendenti a basso reddito. È dalla parte della maggioranza della popolazione che si schiera il Rapporto Sbilanciamoci 2011, presentato ieri mattina alla sala stampa del Senato della Repubblica.

Per il testo completo:
www.volontariperlosviluppo.it
Marisa

da: Repubblica.it

24 novembre 2010

LA PROTESTA
Sul tetto e sui binari gli studenti bloccano i treni

Alla manifestazione partecipano anche docenti, ricercatori, borsisti Edisu
In cima a Palazzo Nuovo è salito Giorgio Airaudo in segno di solidarietà

Lotta contro il tempo per fermare l'approvazione della legge Gelmini.

La protesta parte da Palazzo Nuovo, la sede della facoltà umanistiche dove un gruppo di studenti, borsisti Edisu, docenti e ricercatori è salito sul tetto scardinando la porta del sesto piano e ha annunciato che trascorrerà lì questa notte e tutti i giorni che ci vorranno per bloccare l'approvazione dell'Università.

Nel pomeriggio un gruppo di un centinaio di manifestanti ha bloccato per circa mezz'ora la stazione di Porta Nuova dove sempre gli stessi studenti hanno convocato una assemblea nell'atrio centrale."Chiediamo il ritiro della legge - spiega una delle manifestanti, Alessandra Algostino, docente associato di diritto comparato - che riteniamo non emendabile in alcun modo. E la presenza di professori e studenti dimostra che la nostra non è una protesta corporativa". La decisione è stata presa al termine di una partecipata assemblea che si è tenuta oggi pomeriggio nella sede delle facoltà umanistiche. Una decina di persone tra docenti e studenti è salito sul tetto e ha srotolato uno striscione "Riportiamo in alto l'Università". Tra i manifestanti c'era anche Giorgio Airaudo (leader sindacale Fiom).

Anche al Politecnico 350 docenti, tra cui alcuni presidi e vice rettori, firmano un documento contro la riforma Gelmini, e il personale tecnico-amministrativo proclama una giornata di sciopero, domani, per protestare contro il ddl ma anche contro l’ateneo e la gestione dei rapporti con le organizzazioni sindacali.

Marisa

martedì 23 novembre 2010

PER FIRMARE LA PETIZIONE
BASTA ANDARE SUL SITO:
www.iononcisto.org

Non toccate il 5 per 1000

Al Parlamento Italiano
Al presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco FiniAl presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani

Negli scorsi giorni, gli organi di stampa hanno riportato la notizia che la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha esaminato il testo della nuova "legge per la stabilità" di prossima discussione e approvazione in Parlamento, legge che limiterebbe a 100 milioni di euro i fondi da destinare al "5 x 1.000" per l'anno 2011. Questo significherebbe non rispettare la volontà dei cittadini che liberamente decideranno di versare alle associazioni destinatarie la loro quota del 5 x 1.000 con la prossima dichiarazione dei redditi: solo 100 milioni, rispetto all'intero ammontare del 5 x 1.000, verranno infatti distribuiti alle associazioni, mentre il resto verrà trattenuto dallo Stato.
Si tratterebbe, se la notizia fosse confermata e tale tetto fosse effettivamente approvato, di una riduzione del 75% rispetto all'importo destinato nell'anno precedente (peraltro già oggetto di una limitazione rispetto al totale dei fondi raccolti). Tale ulteriore taglio si aggiunge a quelli effettuati al bilancio della cooperazione internazionale italiana, ai contributi alle istituzioni internazionali che si occupano di aiuti ai paesi in via di sviluppo e a quelli per la ricerca scientifica, universitaria e sanitaria.
Questi tagli si ripercuotono significativamente sull'operatività delle organizzazioni del terzo settore, che hanno dimostrato, negli ultimi anni in modo ancora più evidente, una professionalità molto elevata, oggetto di apprezzamento in Italia e all'estero e dunque motivo di orgoglio per il nostro Paese. Tali organizzazioni, non diversamente da altre realtà sociali ed economiche, basano la loro attività sulla programmazione finanziaria degli impegni attuali e futuri per rendere sostenibile il proprio agire nei diversi settori di riferimento.
Non è la prima volta, purtroppo, che si interviene, con tetti massimi di impegno, per limitare l'operatività del "5 x 1.000", uno strumento che, come poche altre misure di natura fiscale, ha dimostrato di riscuotere un gradimento molto alto dei cittadini italiani sin dalla sua prima applicazione.
Tagliare i fondi a disposizione del "5 x 1.000" significherebbe quindi limitare drasticamente la libertà dei cittadini di decidere come destinare la propria quota dell'imposta sui redditi direttamente a sostegno degli operatori del terzo settore.
Per queste ragioni chiediamo al Parlamento Italiano di intervenire per eliminare, nel testo della "legge per la stabilità" di prossima discussione, il tetto di 100 milioni di euro da destinare al "5 x 1.000" per l'anno 2011, ripristinando quanto meno l'importo dei fondi previsti nell'anno 2010.

Promotori:
Emergency, Libera, Gruppo Abele, Greenpeace, Coordinamento Italiano Network Internazionali, ActionAid, AMREF, Save the Children, Terre des hommes, VIS, World Vision e WWF, Medici Senza Frontiere, Amnesty International - Sezione Italiana, Mani Tese, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Sezione Provinciale di Milano, UNICEF Italia, Comunità Nuova, Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus, Centro Nazionale per il Volontariato, Albero della vita, Volontariato Oggi, Bambini Onlus, UILDM Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, Fondazione Serena Onlus, Intervita Onlus, Fratelli dell'Uomo, Fondazione Roberto Franceschi Onlus, Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, Associazione Italiana Parkinsoniani, FIAGOP Onlus, Associazione Dianova Onlus, Associazione Risveglio Onlus, LAV, Parada Italia, Fondazione Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Ivo de Carneri Onlus, Global Humanitaria Italia Onlus, ACRA, Seacoop Società Cooperativa Sociale Onlus, FIAB Onlus Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Più Vita Onlus, CAF Onlus, Associazione Amici di Brera e dei Musei Milanesi, CCS Italia, La Quercia Millenaria Onlus, Fund-raising.it, Scuole di Fund Raising di Roma, Insieme nelle Terre di Mezzo Onlus, Ai. Bi. Associazione Amici dei Bambini, Medici con l'Africa Cuamm, Associazione Cuore Fratello, Istituto Oncologico Romagnolo Coop. Soc. ONLUS, Cena dell'Amicizia Onlus, CESVI, CBM Italia Onlus, Associazione Missioni Don Bosco, Associazione Italiana Rett onlus, Il Sole Onlus, Progetto Continenti Onlus, Fondazione Renato Piatti, Associazione Italia Uganda Onlus, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Associazione SOS Villaggi dei Bambini Onlus, FAI Fondo Ambiente Italiano, AIRC, Telefono Azzurro, Cooperativa Fraternità Capitanio di Monza, Fondazione Neuroblastoma, Associazione Neuroblastoma, Associazione La Nostra Famiglia, Fondazione Pangea Onlus, Sightsavers International Italia Onlus, Telethon, Fondazione Progetto Arca Onlus, Fondazione Theodora, Axè Italia Onlus, Lega del Filo d'Oro, Vidas, LIPU, Green Cross Italia Onlus, Fondazione San Raffaele del Monte Tabor, Touring Club Italiano, AISMME Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie ONLUS, Jesuit Social Network Italia Onlus, Associazione Casafavola Onlus, Associazione Festival del Fundraising aps Philanthropy Centro Studi aps, Università di Bologna, Master in Fundraising per il non profit, Professionetica, Istituto David Chiossone, Associazione Piera Cutino Onlus, Fondazione Opera San Francesco per i poveri Onlus, Associazione Bambini in Romania Onlus, Associazione Shaleku, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus, CIAI Centro Italiano Aiuti all'Infanzia, LILT Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Sezione Provinciale di Trento, AGICES Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale, AIL Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma ONLUS, ASTS Associazione per il Terzo Settore, Sainam Europe Italia ONLUS, ANPAS Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze.

Da: Unità, 22 novembre 2010

Libri di testo e borse di studio: ecco l'imbroglio Gelmini

di Maria Coscia*

La finanziaria (o la legge di stabilità come si chiama ora) approvata venerdì dalla maggioranza alla camera penalizza di nuovo la scuola e le famiglie. Il governo, come solitamente fa, ha cercato di occultare i tagli che questa volta riguardano i libri scolastici e le borse di studio, da un lato raccontando sull’argomento bugie all’opinione pubblica e dall’altro, per spostare l’attenzione su altro, annunciando trionfalisticamente sulla stampa un piccolo progetto sul riconoscimento del merito degli insegnanti. Ma, approfondendo la notizia, emerge ancora una volta che ci troviamo di fronte a una nuova trovata pubblicitaria: un tema molto serio come quello del merito, dopo una assillante campagna propagandistica di due anni e mezzo, si è concretizzato in un progetto che sarà sperimentato in sole 40 scuole su oltre 10.000 istituzioni scolastiche e 42.000 plessi scolastici.

Ma andiamo con ordine sui nuovi tagli. Nei giorni scorsi il Pd, durante la discussione alla Camera del disegno di legge di stabilità, ha sollevato con forza la questione del taglio di 103 milioni destinati ai contributi alle famiglie a basso reddito per l’acquisto dei libri scolastici.

La ministra Gelmini ha replicato stizzita sulla stampa che i soldi c’erano
e che erano previsti in un fondo più ampio, destinato cioè a coprire più finalità. Ma durante l’esame del provvedimento in Aula è stato svelato l’imbroglio. Il fondo di cui parla la ministra ammonta per il 2011 a soli 250 milioni di euro e deve far fronte alle seguenti voci, costate nel 2010 603 milioni: 103 milioni per i libri scolastici, 370 per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e 130 milioni per far fronte agli impegni assunti sulla solidarietà presso banche e fondazioni estere. Questa è la realtà crudele delle cifre che sono iscritte in bilancio!

La ministra Gelmini deve ora spiegare come farà il governo a far fronte a spese pari a 603 milioni con una disponibilità di soli 250 milioni (un taglio di ben il 60%). Pensa di poter replicare il miracolo dei pani e dei pesci? Ipotesi questa evidentemente irrealizzabile.
Purtroppo, non potranno che esserci dolorosi tagli per tutti a iniziare dalla gratuità, totale o parziale, dei libri di testo. A tutto questo si aggiunge il taglio di 85 milioni (ben l’80% del fondo) alle borse di studio per gli alunni con famiglie a basso reddito.

La verità drammatica è che il governo continua ad accanirsi contro le famiglie più in difficoltà, contro la scuola pubblica e il diritto allo studio di milioni di studenti.

*deputata Pd

m.
SETTIMANE BIANCHE O SCUOLE APERTE ANCHE A NATALE?

Da: eleonorartesio.wordpress.com

23 novembre 2010 (Eleonora Artesio è consigliera regionale della Federazione della Sinistra a Torino)

La proposta di rivedere il calendario scolastico per il prossimo anno in modo da prevedere una settimana di vacanza a cavallo tra Natale e Pasqua per favorire il turismo invernale non tiene conto della situazione di una larga fetta di famiglie piemontesi.

Quasi in contemporanea all’idea dell’Assessore Alberto Cirio, a Milano i dirigenti scolastici di sei istituti elementari, per venire incontro alle famiglie che non hanno abbastanza ferie e/o non possono permettersi una baby sitter, hanno deciso di tenere aperta la scuola anche durante le vacanze di Natale. Le scuole si organizzeranno con ricorso ad agenzie educative e assicureranno un servizio dalle 8 alle 18.

La proposta della Regione Piemonte rischia infatti, pur di incentivare le presenze montane di una élite, di mettere in difficoltà migliaia di famiglie che non hanno la possibilità economica non solo per permettersi una vacanza invernale (almeno 800-1000 euro per sette giorni), ma nemmeno di poter usufruire di servizi di babysitting.

Per avvalorare questa iniziativa Cirio fa rimando alle esperienze europee che calibrano il proprio calendario in base alle esigenze degli operatori del settore turistico. In Europa però esistono anche altre esperienze da tenere in mente, ovvero i campus invernali organizzati direttamente dalle scuole e ai quali partecipano tutti i bambini.

Prima di approvare proposte che vanno incontro ad esigenze turistiche, consigliamo la Giunta regionale di valutare attentamente i risolti sociali e concreti di una tale proposta.

M.

venerdì 19 novembre 2010

Che dire? "Non c’è più religione!!!!"

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Scuola/ Cei: Non decurtare modesto contributo Stato a paritarie
18 novembre 2010

Monsignor Crociata: Sovvenzioni in costante diminuzione

Roma, 18 nov. (Apcom) - La Conferenza episcopale italiana chiede di non decurtare il "modestissimo contributo dello Stato alla scuola paritaria" e, per voce del segretario generale, monsignor Mariano Crociata, torna sulle polemiche dei giorni scorsi tra associazioni cattoliche e Governo in vista dell'approvazione della legge di bilancio e stabilità (la cosiddetta finanziaria).

"Sul piano del finanziamento pubblico delle scuole paritarie, se è vero che la legge n. 62/2000 ha accolto alcuni principi giuridici di particolare rilevanza per l'attuazione dei diritti della persona, va anche osservato che essa ha previsto sovvenzioni irrilevanti per i costi di gestione. Tali sovvenzioni, in leggera crescita dal 1996 al 2002, appaiono da tempo in costante diminuzione: ciò fa sì che in Italia la libertà di educazione continui a essere priva di un riconoscimento effettivo", ha detto Crociata in un discorso pronunciato in occasione della presentazione del XII rapporto sulla scuola cattolica organizzata dal Centro studi scuola cattolica a Roma.

"Più in dettaglio, le risorse destinate al sistema paritario ammontavano nel 2006 a euro 566.810.844. Come ho già ricordato, a fronte di questa spesa, lo Stato risparmia ben cinque miliardi e mezzo di euro, perché non deve provvedere in proprio all'istruzione di quel milione e più di alunni che beneficiano dell'offerta educativa delle paritarie. Chi potrebbe ritenere ragionevole un'ulteriore decurtazione del modestissimo contributo dello Stato alla scuola paritaria? E' del tutto evidente, infatti, che esso andrebbe contro gli interessi dello Stato stesso".

marisa

marisa
NUOVE NORME IN MATERIA DI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO IN AMBITO SCOLASTICO

SUL SITO:
WWW.DISLESSIA.ORG

È POSSIBILE LEGGERE E SCARICARE IL TESTO INTEGRALE DELLA LEGGE 8 OTTOBRE 2010 N. 170, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18 ottobre 2010
in materia di “Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia”

che prevede “una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico” e – nell’articolo 2 - una corretta formazione del personale docente “... finalizzata ad acquisire la competenza per individuare precocemente i segnali e la conseguente capacita' di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate.”

m.


Da: Il Fatto quotidiano, 12 novembre 2010

“Alunni disabili senza diritti”
I genitori portano la Gelmini in tribunale

“Abbiamo incrementato gli insegnanti di sostegno di 2700 unità”. Solo due mesi fa, il 2 settembre 2010, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini rassicurava le famiglie con i figli disabili in vista dell’avvio dell’anno scolastico. Ma le cose non sono andate come promesso."Non è vero, la riforma riduce drasticamente i fondi".

Così parte a Milano la prima azione collettiva contro il ministero dell'Istruzione, accusato di discriminare gli studenti con disabilità.

“Siamo costretti a tenere i nostri figli a casa, perché la riforma Gelmini ha ridotto drasticamente le ore di sostegno alla disabilità”. Parte da un disagio profondo la protesta di 30 genitori di alunni disabili che hanno deciso di intentare la prima azione collettiva (intrapresa con la collaborazione di Ledha, la Lega per i diritti delle persone con disabilità, e il sostegno dell’associazione Avvocati per niente) contro il ministero dell’Istruzione e gli Uffici scolastici locali, accusati di discriminare gli alunni disabili. “La scarsità delle risorse non può giustificare una lesione del diritto all’istruzione. Lo dice il diritto internazionale, ma anche la nostra Corte Costituzionale”.

L’iniziativa è stata illustrata nella sede del Comune di Milano, in occasione di un incontro pubblico sul diritto all’istruzione dei minori con disabilità al quale erano presenti alcune delle famiglie in causa.

“Un Paese non può negare il diritto all’istruzione dicendo che non ci sono risorse”, dichiara Livio Neri di Avvocati per niente. “La Convenzione ONU del 2006 sui diritti dei disabili”, spiega l’avvocato, “afferma che il sostegno va garantito nella misura in cui è necessario (..). Il tetto al numero di insegnanti di sostegno previsto dalla Finanziaria del 2007 è stato dichiarato incostituzionale perché – stabilisce la Consulta – lesivo di un diritto fondamentale”.

m.
IMPORTANTE:
Dal sito dell'Osservatorio sulla Legalità:

“I tagli al sostegno per i disabili finiscono per essere un enorme spreco di soldi pubblici”.

L'Osservatorio sulla legalità dà il via a una petizione-esposto alla Corte dei Conti: "I ricorsi regolarmente vinti dalle famiglie dei ragazzi disabili sono un costo per lo Stato. Con la scusa di tagliare la spesa si usano risorse per violare un diritto".

Sono giuristi, professionisti, imprenditori, commercianti e impiegati i primi firmatari della
petizione-esposto alla Corte dei Conti in favore del sostegno agli allievi disabili gravi promossa dall’Osservatorio sulla legalità e sui diritti Onlus e aperta alla firma di tutti i contribuenti. In tre giorni sono state raccolte già centinaia di firme. La grande maggioranza dei sottoscrittori non sono insegnanti. Un dato positivo, secondo l’associazione promotrice, che evidenzia come la richiesta di un adeguato sostegno ai disabili gravi sia una scelta di civiltà e diritti sentita da tanti cittadini e non una battaglia di categoria.

La nuova iniziativa dell’Osservatorio nasce proprio per porre rimedio a una situazione paradossale. “La novità della nostra petizione, consiste nel fatto che non si appella al ‘buon cuore’ delle istituzioni, ma chiede alla Corte dei Conti di indagare sullo spreco di risorse statali derivante dal rifiuto di adeguato sostegno scolastico cui conseguono centinaia di ricorsi per la lesione del diritto allo studio del disabile”, spiega Massimiliano Trematerra, membro del Comitato tecnico-giuridico dell’Osservatorio, ricordando che si tratta di un diritto di rango costituzionale: “La petizione, che ha le caratteristiche di un esposto, chiede quindi alla Corte dei Conti di accertare il danno erariale e d’immagine subìto dallo Stato per i tagli al sostegno lesivi dei diritti dei disabili gravi da parte di ministero, provveditorati e scuole interessate e chiede di perseguire i diretti responsabili delle scelte dannose, chiamandoli a pagare di tasca propria il danno prodotto”.

Per firmare la petizione:
www.osservatoriosullalegalita.org

marisa

giovedì 18 novembre 2010

Da: Retescuole.net
riportiamo per intero la lettera a commento della recente "visita a sorpresa" del ministro Gelmini all'Istituto Superiore G. Falcone di Gallarate, illuminante (se ancora fosse necessario) dell'indifferenza del governo e dei suoi rappresentanti nei confronti della società civile, indifferenza radicata in un'incomunicabilità alimentata dall'arroganza e dall'abuso di potere:

Gallarate (Varese), 17/1172010
Gelmini a porte chiuse

Egregio Direttore,gli studenti e gli insegnanti dell'Istituto Falcone di Gallarate sono stati mandati a casa, senza preavviso, nel pomeriggio di venerdì 12 novembre.Alla loro richiesta di spiegazioni è stata data una sola risposta: "ordini superiori".Si è poi saputo che la scuola era stata svuotata per permettere la visita del Ministro della Istruzione Maria Stella Gelmini.Al di là delle possibili implicazioni relative alla immotivata interruzione di un servizio pubblico, resta il fatto sconcertante: contro ogni logica e per la prima volta in cento cinquant'anni di Gallarate Città (e di Italia Unita) la visita del Ministro responsabile delle scuole è avvenuta allontando da scuola gli studenti e i professori.Non era mai successo negli anni risorgimentali e sotto la monarchia, non era mai successo nè sotto il fascismo nè in periodo repubblicano.Diversamente da tutti i suoi predecessori la ministra non è entrata nella scuola per colloquiare con i ragazzi e con i loro insegnanti: al contrario, li ha fatti allontanare prima di fare il suo ingresso.Evidentemente a lei interessava solo la passerella per la stampa, le lodi dei politici amici, la ribalta per una propaganda fuori luogo, poi ripresa anche nella nuova Galleria d'Arte Moderna.Io penso che il Ministro dell'Istruzione ridotto ad entrare di soppiatto nelle scuole per evitare di confrontarsi con chi siede nei banchi e in cattedra, dichiari in questo modo il proprio fallimento e dia una tragicomica ma realistica immagine di un governo sempre più lontano dai cittadini. D'altra parte, proprio poche settimane fa, aveva già destato scalpore l'intera mattinata trascorsa dal capo del governo cav. Berlusconi fra le giovani dell'istituto privato CEPU, di cui lodava la bellezza estetica, trascurando completamente le fatiscenti scuoli pubbliche lì accanto.Anche quella era una immagine dello stato in cui è oggi ridotta l'Italia.

Distinti saluti
Antonio Rubino - Gallarate

e un suo concittadino aggiunge, nella lettera indirizzata al direttore di
www.varesenews.it:

“Per un puro caso, proprio mentre la ministra era in città, nelle scuole materne ed elementari gallaratesi si raccoglievano fondi - da 8 a 12 euro per bambino - per l'acquisto di pennarelli e carta igienica e si protestava per il taglio del tempo pieno, dei progetti didattici e delle attività para scolastiche. Nello stesso momento, la società sportiva cittadina che in decine di anni di attività aveva avviato al nuoto migliaia di bambini gallaratesi doveva fare i conti con una "ingiunzione di pagamento" emanata dalla Azienda Municipalizzata che ne decretava, di fatto, la chiusura”.

E che dire - aggiungiamo noi - delle lodi e degli apprezzamenti tributati al ministro dalla direttrice dell'Istituto e da varie figure istituzionali locali?
Come disse un ottimo conoscitore di certe virtù italiane:
"La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi».

Marisa

mercoledì 17 novembre 2010

SCONTRO SU POMPEI: 17 ARCHEOLOGI CONTRO BONDI

da: «Internazionale», mercoledì 17 novembre 2010

Scontro tra 17 soprintendenti con una lettera e il ministro Bondi. Il quale se la prende e definisce “gravissima” l'iniziativa con cui i responsabili dell'archeologia di molte zone d'Italia dicono che bisogna cambiare mentalità e pensare a curare i monumenti, non allo scintillio mediatico che non impedisce affatto crolli e dissesti e anzi distoglie dalla tutela.«È ora che la cultura dell'emergenza ceda il passo a quella della manutenzione, ordinaria e straordinaria, a cura delle strutture e degli staff tecnico-scientifici che quei monumenti, quei siti, quei musei conoscono e tutelano», scrivono i 17 archeologi del ministero.

«La valorizzazione come concetto mediatico - sottolineano contestando il ricorso ai commissari - non può sostituirsi al paziente e faticoso lavoro di monitoraggio, consolidamento e restauro, che è poco visibile e poco mediatico».I soprintendenti risponsono così a Bondi che, dopo il crollo della Schola Armaturarum di Pompei, li criticava perché mancherebbero di capacità manageriali e non sanno spendere.
«I pesanti tagli - scrivono - soprattutto degli ultimi anni hanno aggredito un bilancio complessivo già inadeguato» insieme a «riduzioni del personale, blocco delle assunzioni, appesantimento di normative e procedure di spesa».
Emblematico il caso di Pompei , scrivono, dove i tagli hanno fatto i loro effetti «insieme alla decisione di commissariare il sito archeologico con figure professionali diverse dai tecnici specializzati (prima un prefetto in congedo, poi un funzionario della Protezione Civile)».

Seguono le firme dei 17 soprintendenti archeologi

marisa

marisa
17 novembre 2010
Scuola e università in piazza

Studenti e insegnanti mobilitati per la giornata internazionale di mobilitazione per il diritto allo studio. Numerose le manifestazioni in oltre 100 città, tra le quali Torino, per dire no alla riforma del ministro Gelmini.
L’appello «contro la deriva culturale del nostro paese di cui i tagli a scuola e università sono la rappresentazione politica» è stato anche diffuso in rete e sta raccogliendo molte adesioni anche tra artisti ed esponenti del mondo della cultura. Tra i firmatari Erri de Luca, Toni Servillo, Ettore Scola, Moni Ovadia, Ascanio Celestini, Caparezza, Andrea Rivera, Paolo Flores d’Arcais.

marisa
TORINO

SIAMO TUTTI SULLA STESSA BARCA CHE AFFONDA!
…NON RESTARE A GUARDARE MENTRE L’ISTRUZIONE PUBBLICA VIENE DISTRUTTA!!!!

Il processo di smantellamento dell’istruzione pubblica, compirà il suo ennesimo passo in avanti con l’approvazione del DdL “Gelmini” di riforma dell’Università che sarà in discussione alla Camera nei prossimi giorni. L’ultimo atto di un disegno sull’Istruzione Pubblica che ha già visto fortemente penalizzate le scuole elementari, medie e superiori.
Agli studenti e ai lavoratori di Scuola e Università chiediamo di opporsi in modo deciso a questo progetto aderendo il

17 NOVEMBRE,
giornata dedicata al diritto allo studio, allo SCIOPERO

Indetto per tutto il giorno e per tutti i lavoratori di Scuola, Università ed enti di Ricerca Pubblici e partecipando alla manifestazione che partirà alle ore 9.00 da piazza Arbarello

Per chiedere al Governo di ritirare il DdL ed incominciare un dialogo costruttivo con tutte le componenti per una vera riforma di Università e Scuola

Siamo Tutti Sulla Stessa Barca -coordinamento cittadino in difesa dell'istruzione pubblica
(COOGEN, Rete29Aprile & Coordinamento UniTO, LaSt -Laboratorio Studentesco, S.I.-Studenti Indipendenti, FNISM -Federazione Nazionale Insegnanti-, Comitato 8 ottobre (Liceo D'Azeglio), bibliocoop, Coordinamento Precari PoliTO, ACMOS, Lavoratori e Precari Scuola Pubblica Torino, CUB Scuola Università Ricerca, FLC­CGIL) .

M.

venerdì 12 novembre 2010

Vi segnaliamo un’importante notizia dal sito della Consulta Torinese per la laicità delle istituzioni, 28 ottobre 2010

Sul sito: www.torinolaica.it è possibile scaricare il testo completo della circolare dell'Ufficio scolastico regionale per il Piemonte:

Ora Alternativa alla Religione - vittoria delle Associazioni laiche

"Dopo un anno di battaglie volte a ribadire l'obbligatorietà dell'attivazione dell'ora alternativa all'insegnamento della religione cattolica nelle scuole e la possibilità del relativo utilizzo dei fondi appositamente stanziati, le Associazioni Laiche Torinesi (Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, Comitato Torinese per la Laicità della Scuola, Associazione “31 ottobre per una scuola laica e pluralista promossa dagli evangelici italiani”, CIDI Centro Iniziativa Democratica Insegnanti, CGD Coordinamento Genitori Democratici, FLC-CGIL Torino, COOGEN Coordinamento Genitori Nidi, Materne, Elementari, Medie, CUB Scuola, FNISM Federazione Nazionale Insegnanti, Gruppo di Studi Ebraici, UIL Scuola) hanno finalmente ottenuto (dopo aver dovuto per tale scopo effettuare un esposto al difensore civico della Regione Piemonte) che il Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale, dott. Antonio De Sanctis, ottemperasse ai doveri del proprio ufficio, informando adeguatamente tutte le scuole del Piemonte, di ogni ordine e grado, in merito alle modalità di attivazione dell'ora alternativa e di accesso ai fondi ad essa destinati.

D'ora in avanti, nessuno potrà più affermare di non conoscere la normativa in materia e di non disporre di fondi per l'ora alternativa.
Ogni mancata attivazione di questa non potrà pertanto che configurarsi per ciò che essa è, ovvero una aperta VIOLAZIONE delle LEGGI DELLA REPUBBLICA e DEI DIRITTI DEGLI STUDENTI E DELLE FAMIGLIE, che può e deve essere sanzionata per legge".

marisa
COME SE NIENTE FOSSE!

Repubblica.it
venerdì, 12 novembre 2010

Scuola, nella notte il governo raddoppia i fondi alle private
Il maxi-emendamento alla Finanziaria restituisce agli istituti paritari i 245 milioni tagliati.

Nella casse delle università dovrebbero entrare 500 milioni. Durissima la Cgil: "E' un gioco delle tre carte sulla pelle dell'istruzione".
Il governo ripristina i fondi per le scuole paritarie, incrementa i finanziamenti agli atenei, restituisce all'università i fondi per le borse di studio e assegna le risorse per espletare i concorsi richiesti in queste settimane a gran voce dai ricercatori in agitazione in tutti gli atenei. Il maxiemendamento alla legge di stabilità per il 2011 (ex legge finanziaria) restituisce agli istituti paritari i 245 milioni tagliati con la prima versione del provvedimento. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, mette così a tacere la polemica derivata dal taglio del 47 per cento (253 milioni) operato alle paritarie qualche settimana fa, che aveva creato più di qualche malumore, soprattutto negli ambienti cattolici.Un provvedimento, quello delle scuole paritarie, che provoca le proteste dell'Idv e un duro comunicato della Cgil scuola: "Si compie - dice il segretario Mimmo Pantaleo - il solito gioco delle tre carte. Si incrementano di 800 milioni i fondi per l'università, la cui ripartizione, tra concorsi fondo ordinario e diritto allo studio, non è chiara, ma si confermano i tagli di 1,4 miliardi previsti dal decreto fiscale del 2008. Agli istituti di ricerca pubblici resta la diminuzione di 95 milioni del fondo per il 2011. Sono confermati i tagli per la scuola, anche per il prossimo anno e nel contempo sono aumentati di 245 milioni i fondi per le scuole paritarie. Un governo in agonia vuole completare l'opera di demolizione della conoscenza pubblica per lasciare spazio alla privatizzazione".

marisa

giovedì 11 novembre 2010

Da: Repubblica, 9 novembre 2010

ECCO IL NUOVO MODELLO DI SCUOLA PROPOSTA DALLA LEGA
Meno ore, bonus e assunzioni locali

Meno ore di lezione, buono scuola e assunzione a livello locale degli insegnanti.Nel corso di un convegno organizzato dalla scuola Bosina di Varese (fondata dalla moglie di Umberto Bossi) il Carroccio ha illustrato la ricetta per "risanare la scuola", (…) attraverso 17 punti, di cui 5 strategici e 12 che si possono realizzare "da subito".Tra i punti strategici (…) spicca la drastica riduzione del "curricolo obbligatorio sia annuale che totale". Dagli attuali 13 anni (5 di scuola primaria, 3 di scuola media e altri 5 di scuola secondaria di secondo grado) si dovrebbe passare a 12 anni. E in più l'orario scolastico dovrebbe essere suddiviso in due parti: obbligatorio e aggiuntivo. La parte obbligatoria non dovrebbe superare le 20 ore settimanali: 4 al giorno, per 5 giorni a settimana.

E' una specie di mix tra la riforma Moratti (che prevedeva una quota oraria settimanale del curricolo obbligatoria e una facoltativa) e la riforma Berlinguer con la riduzione di un anno del percorso scolastico. Tra gli altri punti qualificanti della proposta leghista c'è l'attuazione del federalismo scolastico, attraverso la piena attuazione del titolo V della Costituzione "con passaggio alla Regione di tutto il potere organizzativo sulla scuola". Ma anche la piena attuazione della parità scolastica, attraverso "l'uguaglianza dei finanziamenti sia al settore pubblico che al parificato, tramite dote alunno (bonus scuola)".(…) L'assunzione del personale viene prevista a livello "locale": a livello di distretto, o di istituto o di consorzio di scuole". Mentre la direzione amministrativa delle scuole dovrebbe essere distrettuale. Anche la dirigenza cambierebbe pelle con l'introduzione della direzione didattica di plesso.

Tra le misure da realizzare "subito" c'è quella del docente a tempo pieno, del lancio di questionari annuali che alunni e genitori compilerebbero per dare un giudizio sulla qualità del servizio offerto dalle singole scuole…è previsto che le scuole rimangano aperte fino alle 18,30, che i compiti in classe si effettuino al di fuori della classe, per evitare che gli alunni copino, e pause di 15 minuti dopo ogni ora di lezione.

Marisa
COORDINAMENTO RSU NO GELMINI TORINO

Ministero dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Direzione Generale per il personale scolastico Uff. III
Prot. n. AOODGPER 9839 Roma, 08 novembre 2010
Ai Direttori Generali
degli Uffici scolastici regionali
LORO SEDI

Oggetto: Supplenze temporanee del personale docente.

Si fa riferimento alle continue segnalazioni riguardanti la difficoltà delle istituzioni
scolastiche nell'assicurare la piena funzionalità delle attività didattiche in caso di assenza
temporanea del personale docente.
Al riguardo, nel confermare le indicazioni già fornite con la nota n. 14991 del 6 ottobre
2009, si ribadisce l'obbligo di provvedere alla sostituzione di detto personale assente
temporaneamente, prioritariamente con personale della scuola in soprannumero o con ore a
disposizione o di contemporaneità non programmata in applicazione di quanto previsto dall'art.
28, commi 5 e 6, del CCNL/07 ed, in subordine, mediante l'attribuzione di ore eccedenti a
personale in servizio e disponibile nella scuola fino ad un massimo di 6 ore settimanali oltre
l'orario d'obbligo.

Ciò premesso, si ricorda che l’istituto delle ore eccedenti, considerato l'ammontare
limitato delle risorse disponibili, annualmente definito e di celere esaurimento, ha natura
emergenziale ed ha come finalità lo specifico obiettivo di consentire la sostituzione immediata e
limitata nel tempo del docente assente, in attesa della nomina del supplente temporaneo avente
diritto.

Pertanto, nel rispetto della normativa e delle procedure richiamate nella stessa nota,
nel caso in cui le soluzioni indicate (sostituzione con personale in esubero, con ore a disposizione,
con attribuzione di ore eccedenti nel limite delle risorse assegnate) non risultino praticabili o
sufficienti, i dirigenti scolastici, al fine di garantire ed assicurare il prioritario obiettivo del diritto
allo studio e della piena funzionalità delle attività didattiche, possono provvedere alla nomina di
personale supplente in ogni ordine e grado di scuola anche nel caso di assenza del titolare per
periodi inferiori a 5 giorni nella scuola primaria, come previsto dall’art. 28, c. 5 del CCNL e a 15
giorni nella scuola secondaria, fermo restando quanto previsto in merito alla procedura
semplificata per la nomina del supplente nella scuola dell’infanzia e primaria per assenze fino a
10 giorni dall’art. 5, c. 6 e art. 7, c. 7 del vigente Regolamento delle supplenze.

Appare opportuno richiamare l'attenzione sull'opportunità di non ricorrere alla
sostituzione dei docenti assenti con personale in servizio su posti di sostegno, salvo casi
eccezionali non altrimenti risolvibili.

Si segnala infine che la spesa per la sostituzione del personale assente non può essere
coperta con le risorse del FIS, visti i vincoli specifici di destinazione previsti dal contratto stesso
nell'utilizzo di tali risorse.

IL DIRETTORE GENERALE
f.to Luciano Chiappetta

COMMENTO RSU:La presente nota MIUR è decisamente importante
perché ci dà completamente ragione e conferma la correttezza della nostra battaglia per la legalità e il diritto ad una buona scuola per noi, per i nostri studenti, per il Paese.

Chiarisce che “l’attribuzione di ore eccedenti” si può fare solo per il personale in servizio DISPOSTO a svolgere questa attività aggiuntiva. Insiste sul fatto che l’attribuzione di ore eccedenti ha carattere emergenziale e limitato. Dice chiaramente che si deve garantire il diritto allo studio e quindi SI DEVE nominare anche per assenze inferiori ai 5 gg nella primaria o ai 15 gg nella secondaria. Ripete che l’uso dei colleghi di sostegno per le supplenze va limitato a casi “non altrimenti risolvibili”. Blocca ogni tentativo di caricare il FIS dei costi delle supplenze che invece competono al bilancio.
MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO I TAGLI ALLA CULTURA
Venerdì biblioteche chiuse contro i tagli alla cultura
Stop per un giorno alla consultazione e al prestito di libri. I musei più belli della città aperti ma gratuiti

daniela lanni (agb)

Anche il Comune di Torino aderisce alla mobilitazione nazionale «12 novembre 2010: Porte chiuse, luci accese sulla cultura». Un'iniziativa, senza precedenti, per richiamare l'attenzione sugli effetti dirompenti che la manovra finanziaria avrà sul settore e per riaffermare i diritti dei cittadini alla cultura. L'obiettivo è protestare contro le forti riduzioni del fondo unico per lo spettacolo e i vincoli imposti dalla manovra del Ministro Giulio Tremonti. «Regole rischiose per la stessa sopravvivenza di Enti e organismi formativi» ha detto l'Assessore alla Cultura della Città di Torino, Fiorenzo Alfieri. (…) A Torino, venerdì, è in programma la serrata di tutte le biblioteche civiche. Un giorno di stop, venerdì 12 novembre, alla consultazione e al prestito di libri in tutte le biblioteche della città. Chiuse anche le sale lettura e le emeroteche. Accesso vietato al pubblico anche al Museo Pietro Micca, Museo A come Ambiente, l'istituto Gramsci e la Fondazione Vera Nocentini.

M.

martedì 9 novembre 2010

Dichiarazioni dei ministri della cultura europei in merito ai tagli alla cultura
(da "Vieni via con me", 8 novembre 2010; legge Roberto Saviano)

Bernd Neumann, Germania: “è proprio in tempi di crisi che si deve lottare per non fare tagli alla cultura perché è il valore e il fondamento che dobbiamo mantenere”.

Frédéric Mitterrand, Francia: “…La cultura è una risorsa, un aiuto all'orientamento. E io lavoro perché lo sia sempre di più”.

Angeles Gonzales-Sinde, Spagna: “Lo stimolo alle industrie culturali è cruciale per l’uscita dalla crisi se si tiene conto che la cultura fornisce il 4 per cento del pil spagnolo e dà lavoro a più di 800 mila persone”.

Sandro Bondi, ministro italiano della Cultura: “Non vado a chiedere l’elemosina a Tremonti”.
(legge Fabio Fazio)

Giulio Tremonti, ministro dell’economia: “Fatevi un bel panino con la Divina Commedia”.

marisa

venerdì 5 novembre 2010

TREMONTI E I TAGLI ALLA SCUOLA…..PUBBLICA


Roma, 4 novembre 2010 (Apcom)

Per una volta Tremonti ha benedetto l'occasione derogando alla linea dei tagli draconiani inseriti nella legge di stabilità per il 2011".

A scriverlo è il quotidiano Libero, in un articolo firmato dal vice direttore Franco Bechis, che ricorda come il ministro fosse bersagliato da giorni per i tagli in tabella alla scuola cattolica: all'appello mancavano 200 milioni all'anno per il prossimo triennio.

Cifra reintegrata proprio alla vigilia del convegno in Vaticano dal ministro dell'Economia che "per le vie brevi ha fatto sapere ai parlamentari che ci penserà direttamente lui, utilizzando i fondi a disposizione del ministero dell'Economia.

marisa

giovedì 4 novembre 2010


Ancor sempre valida, purtroppo


marisa


Dal quotidiano: Repubblica.it del 4 novembre 2010

Mancano i professori supplenti. "Le maestre salgano in cattedra"

A Bernate Ticino un preside decide di far fronte in modo creatito alla cronica assenza di docenti. Ma le candidate protestano e interpellano in sindacato: "Provvedimento assurdo e contrario alla legge".

Maestre elementari mandate a fare supplenza alle vicine scuole medie, visto che non lì ci sono insegnanti per sostituite i colleghi assenti. Succede all'istituto comprensivo di Bernate Ticino, dove il preside Giuliano Fasani ha deciso di fare fronte in modo creativo alla cronica assenza di docenti, conseguenza dei tagli del governo all'istruzione. Ma le maestre non ci stanno, e hanno scritto lettere di protesta contro un provvedimento che considerano "assurdo e contrario alla legge". Loro, abituate a curare i bambini, non sono abilitate per insegnare a ragazzini 13enni. E nemmeno vogliono avere la responsabilità di dovere vigilare sui preadolescenti, più agitati.

Fai-da-te, ultima frontiera della scuola in crisi

Il problema si pone per le supplenze brevi, di uno o due giorni, che ricadono economicamente sulle spalle della scuola. E l'istituto, a corto di quattrini come tutti, si è arrangiato a modo suo. Le maestre di Bernate hanno scritto a Cgil, che impugnerà le circolari con cui la presidenza ha deciso di mandare le maestrine alle medie. Ma dal 21 ottobre il preside (…) ha comunicato alle maestre che sono loro a doversi spostare per andare in classe dagli studenti "grandi".

La risposta di FLC CGIL: "Quello che il preside sta facendo è del tutto illegittimo. Anzitutto, spostando i docenti da un tipo di scuola all'altro calpesta il contratto di lavoro. E poi, cosa più importante, sottraendo le maestre alla scuola elementare interrompe i progetti didattici. Le insegnanti a disposizione dovrebbero essere impiegate per le cosiddette ore di "compresenza", caposaldo del modello didattico del tempo pieno".

marisa

venerdì 29 ottobre 2010

Cara Mafalda


marisa
COOGEN
Coordinamento Genitori Nidi Materne Elementari Medie di Torino

Il COOGEN ti invita al "Corso di Formazione"
per Rappresentanti di Classe e di Istituto - 9 Novembre ore 21.30
in c.so Peschiera 364

Verrà distribuito un vademecum e presentata la legge sugli organi collegiali

Se credi che fare il Rappresentante di Classe non sia solo raccogliere soldi
Se sei stato eletto in Consiglio di Istituto e vuoi saperne di più sui tuoi compiti
Se pensi che un genitore possa dare un contributo per la scuola e per i propri figli
Se vuoi discuterne con noi…

Diffondi la notizia scaricando il volantino dal sito del coogen (www.coogen.org)

marisa

giovedì 28 ottobre 2010

Niente soldi ai libri di scuola.

Il governo ripropone la manovra fallita nel 2009 e cancella il fondo da 103 milioni.
Lo scorso anno le risorse erano ricomparse nel decreto di Natale, ma questa volta sarà più difficile.

Dalla discussione di ieri a Montecitorio, alla commissione Cultura, risulta che nel 2011 il governo non ha previsto i fondi per rendere gratuiti i libri testo delle scuole dell’obbligo. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti intende dunque far saltare una delle misure caratteristiche della scuola pubblica dal 1967, cioè il fondo per i libri destinato ai bambini provenienti da famiglie meno abbienti, che serve a garantire il diritto allo studio a tutti i ragazzi. Il capitolo di bilancio della legge Finanziaria che prevede lo stanziamento di 103 milioni per la gratuità dei libri scolastici è stato nuovamente tagliato e ridotto a zero per il prossimo anno. Se le cose resteranno come sono, e non ci sarà uno stanziamento ulteriore nell’annunciato decreto di Natale, tutte le famiglie che mandano i bambini alle primarie (o che sfruttano il comodato d’uso gratuito nella scuola superiore) saranno costrette a sborsare i soldi per i libri di tasca propria.

marisa

mercoledì 27 ottobre 2010

Se vuoi la pace, prepara la pace, ovvero: cosa c’entra il Ministero della Difesa con sport e attività extrascolastiche?

Sul Progetto Gelmini – La Russa “Allenati per la vita”, corso teorico e pratico, valido come credito formativo scolastico (alla sua quarta edizione!), per gli studenti delle scuole superiori, frutto di un protocollo tra Ufficio scolastico lombardo, Comando regionale dell'esercito, ministero dell’Istruzione e della Difesa

Leggiamo alcuni estratti:

"Gli istruttori, circa un centinaio, sono militari in congedo. Dopo le lezioni teoriche che possono essere inserite nell’attività scolastica di “Diritto e Costituzione” seguiranno corsi di primo soccorso, arrampicata, nuoto e salvataggio e “orienteering”, vale a dire sopravvivenza in ambienti ostili e senso di orientamento, tiro con l’arco ed esercitazioni con la carabina ad aria compressa. In più “percorsi ginnico-militari” e, al termine, una gara pratica tra pattuglie (!) di studenti... Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso (…) la pratica del mondo sportivo militare, veicolata all’interno delle scuole, oltre ad innescare e ad instaurare negli studenti la “conoscenza e l’apprendimento” della legalità, della Costituzione, delle istituzioni e dei principi del diritto internazionale, permette di evidenziare, nel percorso educativo, l’importanza del benessere personale e della collettività attraverso il contrasto al “bullismo” grazie al lavoro di squadra che determina l’aumento dell’autostima individuale ed il senso di appartenenza ad un gruppo”.


Come si concilia questa politica educativa con l’art. 11 della Costituzione?

Art. 11: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.


In nome del bilancio si fanno tagli alla scuola, si riduce il numero degli insegnanti, si costituiscono classi di 30 alunni in edifici ad alto rischio…e poi si destinano nuove risorse a corsi di stampo paramilitare?
marisa