Da: LaStampa.it, 21 marzo 2011
Bufera al Liceo classico Massimo D'Azeglio, Torino. Nosiglia in campo
L'arcivescovo "vicino" ai genitori contrari al preside
Il «caso D’Azeglio» non accenna a placarsi, anzi. Associazioni, scuole e gruppi continuano a sostenere o ad attaccare il preside Salvatore Iuvara e i docenti del liceo. È nato persino un coordinamento di scuole che sta per inviare documenti di solidarietà.
L’ultimo contributo in ordine di tempo è dell’arcivescovo. A uno dei genitori degli studenti del D’Azeglio che hanno espresso dissenso sulla scelta del preside di leggere agli allievi un passo di Calamandrei del 1950 a difesa della scuola pubblica e contro la scuola «privata», monsignor Cesare Nosiglia ha rivolto parole di incoraggiamento: «Vi ringrazio della vostra presa di posizione chiara, ragionevole ed equilibrata in difesa della scuola paritaria. Condivido pienamente - ha scritto l’arcivescovo a Giovanni Clot - e vi incoraggio a continuare in questo impegno per favorire nella nostra società il pieno riconoscimento del servizio pubblico svolto dalla scuola paritaria e della necessità di trarne le dovute conseguenze oltre che sul piano giuridico, su quello finanziario, promuovendo così la libertà delle famiglie e degli alunni e la necessità di dare vita anche nel nostro Paese a un pluralismo scolastico di qualità formativa e culturale a vantaggio di tutti». Altre immediate prese di posizione «contro» erano giunte dalla Federazione Opere Educative di Compagnia delle Opere e dall’Agesc, Associazione genitori scuole cattoliche.
Al fianco del preside Iuvara e del collegio docenti si sono schierati 66 docenti del liceo classico Gioberti e 22 delle Università di Torino e del Piemonte Orientale, tra i quali Gian Luigi Beccaria, Luigi Bobbio, il giurista Alfonso Di Giovine, gli storici Angelo d’Orsi, Massimo Firpo, Sergio Luzzatto, Luisa Passerini, Giuseppe Ricuperati, Edoardo Tortarolo.
«In vista delle manifestazioni del 12 marzo 2011 in difesa della Costituzione e della scuola pubblica - hanno scritto i professori - , il dirigente D’Azeglio ha letto un noto passo di Piero Calamandrei sull’importanza della scuola statale per la cittadinanza democratica. Niente di eversivo, dal momento che si tratta di un testo di un padre costituente. I docenti del D’Azeglio lo hanno fatto proprio, votandolo come documento del Collegio, e mettendolo nel sito del liceo. Per queste ragioni, per avere semplicemente sostenuto in termini condivisibili da qualsiasi cittadino la centralità dell’istruzione pubblica, per avere esercitato la propria libertà di pensiero e di espressione, sono stati attaccati dal consigliere regionale pdl Gian Luca Vignale, che intende presentare un’interrogazione al Consiglio Regionale e persino promuovere un’interrogazione parlamentare per chiedere provvedimenti disciplinari nei loro confronti!».
A sostegno di docenti e dirigente, si registra poi una mozione della Flc-Cgil.
«Tutte le prese di posizione, a sostegno e di critica - dice il preside Iuvara - saranno a breve nel nostro sito. A disposizione di tutti. E ci saranno anche dei chiarimenti: ho massimo rispetto per i docenti che lavorano nelle scuole confessionali, mentre altra cosa sono i diplomifici. Nella mia esperienza ho avuto contatti più che positivi con insegnanti di scuole religiose: non era un attacco nei loro confronti».
m.
Bufera al Liceo classico Massimo D'Azeglio, Torino. Nosiglia in campo
L'arcivescovo "vicino" ai genitori contrari al preside
Il «caso D’Azeglio» non accenna a placarsi, anzi. Associazioni, scuole e gruppi continuano a sostenere o ad attaccare il preside Salvatore Iuvara e i docenti del liceo. È nato persino un coordinamento di scuole che sta per inviare documenti di solidarietà.
L’ultimo contributo in ordine di tempo è dell’arcivescovo. A uno dei genitori degli studenti del D’Azeglio che hanno espresso dissenso sulla scelta del preside di leggere agli allievi un passo di Calamandrei del 1950 a difesa della scuola pubblica e contro la scuola «privata», monsignor Cesare Nosiglia ha rivolto parole di incoraggiamento: «Vi ringrazio della vostra presa di posizione chiara, ragionevole ed equilibrata in difesa della scuola paritaria. Condivido pienamente - ha scritto l’arcivescovo a Giovanni Clot - e vi incoraggio a continuare in questo impegno per favorire nella nostra società il pieno riconoscimento del servizio pubblico svolto dalla scuola paritaria e della necessità di trarne le dovute conseguenze oltre che sul piano giuridico, su quello finanziario, promuovendo così la libertà delle famiglie e degli alunni e la necessità di dare vita anche nel nostro Paese a un pluralismo scolastico di qualità formativa e culturale a vantaggio di tutti». Altre immediate prese di posizione «contro» erano giunte dalla Federazione Opere Educative di Compagnia delle Opere e dall’Agesc, Associazione genitori scuole cattoliche.
Al fianco del preside Iuvara e del collegio docenti si sono schierati 66 docenti del liceo classico Gioberti e 22 delle Università di Torino e del Piemonte Orientale, tra i quali Gian Luigi Beccaria, Luigi Bobbio, il giurista Alfonso Di Giovine, gli storici Angelo d’Orsi, Massimo Firpo, Sergio Luzzatto, Luisa Passerini, Giuseppe Ricuperati, Edoardo Tortarolo.
«In vista delle manifestazioni del 12 marzo 2011 in difesa della Costituzione e della scuola pubblica - hanno scritto i professori - , il dirigente D’Azeglio ha letto un noto passo di Piero Calamandrei sull’importanza della scuola statale per la cittadinanza democratica. Niente di eversivo, dal momento che si tratta di un testo di un padre costituente. I docenti del D’Azeglio lo hanno fatto proprio, votandolo come documento del Collegio, e mettendolo nel sito del liceo. Per queste ragioni, per avere semplicemente sostenuto in termini condivisibili da qualsiasi cittadino la centralità dell’istruzione pubblica, per avere esercitato la propria libertà di pensiero e di espressione, sono stati attaccati dal consigliere regionale pdl Gian Luca Vignale, che intende presentare un’interrogazione al Consiglio Regionale e persino promuovere un’interrogazione parlamentare per chiedere provvedimenti disciplinari nei loro confronti!».
A sostegno di docenti e dirigente, si registra poi una mozione della Flc-Cgil.
«Tutte le prese di posizione, a sostegno e di critica - dice il preside Iuvara - saranno a breve nel nostro sito. A disposizione di tutti. E ci saranno anche dei chiarimenti: ho massimo rispetto per i docenti che lavorano nelle scuole confessionali, mentre altra cosa sono i diplomifici. Nella mia esperienza ho avuto contatti più che positivi con insegnanti di scuole religiose: non era un attacco nei loro confronti».
m.
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