martedì 15 marzo 2011

A proposito di scuola pubblica e scuola privata

A proposito delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio sulla scuola scuola pubblica riportiamo le considerazioni di Saverio Giulini, professore di matematica all'università di Genova, sui dati OCSE PISA 2009 che riporta i risultati dei test di comprensione del testo, matematica e scienze dei ragazzi di 15 anni di tutti i paesi OCSE.

"Le ultime (infelici) dichiarazioni di un certo ben noto personaggio politico sulla scuola pubblica hanno suscitato, giustamente, molte polemiche. Da più parti si sono richiamate le bellissime parole di Calamandrei, ma qualcuno potrebbe obiettare che quel discorso risale a 60 anni fa e ormai non è più attuale.

In realtà, ci sono documenti recentissimi che smentiscono clamorosamente gli stolti discorsi che ci sono stati propinati. È più che evidente che le infelici espressioni del politico di cui sopra cercano di inculcare (n.d.r. questa volta si) l’idea che la scuola privata garantisce una preparazione ben superiore.

Il documento OCSE PISA 2009 che riporta i risultati dei test di comprensione del testo, matematica e scienze dei ragazzi di 15 anni di tutti i paesi OCSE (solo i dati della Francia sono fortemente incompleti) e paesi partners, permette di analizzare la diversa risposta degli studenti che frequentano le due tipologie di scuole, pubblica e privata.

Unoretta di lavoro sul database di Pisa 2009 (http://pisa2009.acer.edu.au/interactive.php) fornisce risultati illuminanti.

Riassumiamo: In tutte e tre le specialità” (Reading, Mathematics, Science) la scuola pubblica italiana naviga un po’ al di sopra di metà classifica, tra la 25-sima e la 28-sima posizione (su 64 paesi); il punteggio medio dei nostri studenti è da 1 a 3 punti al di sopra della media (anche se non mancano delle sorprese: nella matematica i nostri studenti sopravanzano di 4 punti i colleghi USA).

Sul versante privato la situazione precipita: perdiamo oltre 20 posizioni, oscillando tra la 47-sima e la 49-sima posizione (su 61 paesi), ma, cosa assai più grave, gli studenti delle scuole private ottengono punteggi tra i 70 e i 73 punti inferiori alla media OCSE.

Ancora più istruttivo è paragonare la differenza di rendimento tra gli studenti privati e quelli pubblici. NellOCSE gli studenti privati sono più bravi di quelli pubblici, ottenendo in media punteggi di 34/35 punti superiori. In Italia la situazione si inverte: i privati ottengono un punteggio (medio) tra i 37 e i 41 punti inferiore ai loro colleghi pubblici. Se volessimo compilare una classifica in cui si tiene conto del gapprivato/pubblico l’Italia sarebbe in piena zona retrocessione: in questa classifica la sua posizione oscillerebbe tra la 55-sima e la 58-sima posizione. La situazione è in realtà ancora più grave, perchè le economie che ci seguono in questa classifica hanno scuole pubbliche di straordinario valore (Cina-Shangai, Hong-Kong, Singapore, Taipei), che distaccano considerevolmente le corrispondenti, sia pure ottime, scuole private.

Una considerazione finale. I report PISA si susseguono a ritmo triennale dal 2000. Nel periodo 2000-2009 i punteggi medi acquisiti dagli studenti OCSE hanno accusato una lieve flessione (tra i 4 e i 6 punti per i pubblici; tra i 3 e i 12 punti tra i privati); in Italia invece i punteggi dei pubblicisono saliti tra i 2 (reading) e i 29 (mathematics) punti, mentre i privatisono crollati tra i 14 e i 50 punti.

Un ministro (minuscolo) della Pubblica Istruzione (maiuscolo) con un minimo di dignità avrebbe dovuto rispondere alle insulse affermazioni di quel politico con feroce indignazione. Evidentemente questo minimo di dignità non cè. Ma probabilmente del PISA 2009, a quel ministro (minuscolo) non hanno detto nulla. Se oggi abbiamo il più incompetente ministro (minuscolo) della Pubblica Istruzione (maiuscolo) di tutti i tempi un motivo ci sarà."

chiara

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