giovedì 31 marzo 2011

Da: LaStampa.it, 30 marzo 2011


CAMILLERI AGLI STUDENTI: "LOTTATE PER DIFENDERE LA SCUOLA"...


Andrea Camilleri, accolto da una standing ovation, ha tenuto un incontro con gli studenti dell’Università degli studi di Roma tre. Ecco alcuni stralci del suo discorso. "Scendete in piazza per difendere l’istruzione e il lavoro, perché su questi due elementi si fonda il benessere di un Paese e non sul Pil. La situazione in cui versa l’Italia è simile a quella di una persona che sta precipitando da un grattacelo, ma si consola dicendo ad ogni piano: “fin qui tutto bene”. A consolarci sono persone che, come Frattini, ci dicono che non dobbiamo soffrire della sindrome dall’esclusione, se l’Italia non partecipa al meeting di ieri, a cui hanno preso parte gli Usa, la Francia, la Gran Bretagna e la Germania. All’età di 85 anni mi sembra di vivere in un’epoca dominata dal paradosso... sarà mai possibile che stiamo discutendo sull’importanza della scuola e dell’acqua pubblica, come se fossero prodotti qualsiasi. Tutto questo dimostra la pericolosa deriva democratica in atto. Ho visto con fiducia però la vostra protesta non contro una riforma, ma una contro riforma dell’università che non voleva fare altro che tagliare i finanziamenti. «Ma noi abbiamo perso però, la riforma è passata», gli ha risposto uno studente. A.C.: Solo gli eroi epici non vengono mai sconfitti. Le battaglie si possono perdere, e noi democratici ne abbiamo conosciute di sconfitte. Non dobbiamo arrenderci però, ma per farlo non dobbiamo mai perdere la coerenza e la fiducia nell’uomo. Perché la cultura non vuol dire solo frequentare biblioteche. La cultura è il prossimo, risiede anche in quei tanti crocifissi che stanno popolando Lampedusa. Io non sono qui per dirvi leggete ma vivete, e fatelo con gli occhi aperti, assorbendo quello che vi accade intorno senza lasciarvelo scivolare addosso. La mia generazione non ha avuto una cosa molto importante che voi però avete, cioè internet. Senza la rete non ci sarebbero mai state le rivolte nei Paesi arabi. Il web, che premetto io non so usare, permette ai popoli di comunicare e se le persone comunicano riescono a trovare modi migliori per stare insieme". Solo di due cose però Camilleri ha detto di sentire la mancanza: "...cioè dell’apporto intellettuale di Sciascia e Pasolini, perché avevano il potenziale di risvegliare le coscienze e rimettere in moto l’opinione pubblica..." m.

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