Ha poco più di una settimana la mozione per l’istituzione delle classi di inserimento per alunni stranieri presentata dalla Lega e approvata per una manciata di voti, ma comunque approvata.
Il testo della mozione, per favorire l’accordo nella maggioranza, ha dovuto essere rivisto in qualche punto. Per esempio, la prima versione recitava:
“a rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, AUTORIZZANDO il loro ingresso previo superamento di test e specifiche prove di valutazione”
cambiata in:
“a rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, FAVORENDO il loro ingresso previo superamento di test e specifiche prove di valutazione”.
Intanto vorrei che ci venisse detto in cosa consistono le specifiche prove di valutazione, tanto specifiche che non vengono nemmeno specificate. E comunque, passando dall’autorizzare al favorire, è come se alla fine si facesse pure un favore allo straniero: non è questione di permesso ma di cortesia.
In un altro punto, la prima versione parlava di classi ponte:
“… istituire CLASSI PONTE, che consentano agli studenti stranieri che non superano le prove e i test sopra menzionati di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutiche all'ingresso degli studenti stranieri nelle classi permanenti”.
Le classi ponte, che come dice la Litizzetto, se in Italia dici ponte sei poi sicuro che non si farà mai, sono diventate classi di inserimento:
“ … istituire CLASSI DI INSERIMENTO che consentano agli studenti stranieri che non superano le prove e i test sopra menzionati di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutiche all'ingresso degli studenti stranieri nelle classi permanenti”.
Non capisco: gli alunni stranieri vengono isolati in un gruppo a parte, che però si chiama di inserimento. Ho sempre pensato che quando uno è inserito è perché sta dentro qualcosa, non fuori.
Ma il meglio arriva nel finale.
Una volta formata la classe di soli stranieri, con questi allievi si dovranno realizzare (anche se di nuovo il verbo usato è “favorire”, che se prima sapeva di gentilezza qui suona come un “provarci”, un “se si riesce, bene, se no pazienza”) progetti di interculturalità e di educazione alla legalità e alla cittadinanza. Questi i temi, nell’ordine riportato sulla mozione:
a) comprensione dei diritti e doveri (rispetto per gli altri, tolleranza, lealtà, rispetto della legge del paese accogliente);
b) sostegno alla vita democratica;
c) interdipendenza mondiale;
d) rispetto di tradizioni territoriali e regionali del Paese accogliente, senza etnocentrismi;
e) rispetto per la diversità morale e cultura religiosa del Paese accogliente.
E' ridicolo, ma non è uno scherzo.
AS
venerdì 24 ottobre 2008
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1 commento:
Siamo messi davvero male. Ma dato che la storia ci insegna e noi le stiamo leggendo queste cose, diamo loro la giusta importanza e reagiamo, per non essere complici di pensieri opere e opinioni davvero indegne.
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